
Palmeri in uno scatto del 2016 sul suo profilo Facebook, fa il segno di ‘Vittoria’ con le dita
Lucca, 2 agosto 2018 - L’inchiesta sulle svastiche e le scritte antisemite comparse a La Spezia dopo la morte dell’ex Ss Erich Priebe, nell’ottobre del 2013, ha fatto da apripista a una più complessa indagine che ha portato i carabinieri del Ros di Genova in Lucchesia. Dove ieri sono scattate perquisizioni in due abitazioni. Al centro dell’operazione, la caccia a un’associazione per delinquere finalizzata al reclutamento e all’istruzione di mercenari da spedire in Ucraina, a fianco delle milizie filorusse nel Donbass. La bomba è deflagrata ieri (ne parliamo in cronaca nazionale) con tre arresti a Milano, Avellino e Parma disposti dal gip di Genova, Ferdinando Baldini su richiesta del procuratore Francesco Cozzi. Ma i carabinieri danno la caccia anche a tre irreperibili. L’accusa: essere tra gli ‘italiansky’, cioè i reclutatori o miliziani (contractors) nella guerra dell’Ucraina Orientale.
Tra loro Andrea Palmeri, 39enne, capo ultrà della Lucchese, soprannominato ‘Il Generalissimo’ e irreperibile tra Russia e Ucraina. Su lui pende un mandato di arresto europeo. A dare un’accelerazione alle indagini è stato un suo post pubblicato su Facebook il 26 luglio: «Alcuni giorni fa, amici mentre scavavano una trincea hanno trovato una gavetta di un nostro ragazzo dell’Armir, Domicolo Nicola, 90º reggimento fanteria Salerno». Per i magistrati, oltre che l’orgoglio per le truppe sul fronte orientale quel messaggio certifica l’attività in corso d’un gruppo di mercenari italiani in Ucraina. Nel ruolo di reclutatore, ci sarebbe proprio Palmeri. Gli inquirenti ne sono convinti per il tono delle telefonate intercettate. «Mandamelo – dice Palmeri a un suo interlocutore – che me lo aggrego qua». Nel fascicolo anche il nome di Francesco Preziuso, 33enne lucchese legato come Palmeri, ad ambienti di estrema destra e al gruppo ultras Bulldog 1998. Per gli inquirenti il 33enne, soprannominato ‘Cicogna’, sarebbe stato l’intestatario della Postepay usata da Palmeri (e pubblicizzata sulla sua pagina Facebook) per ricevere donazioni da destinare a un orfanotrofio di Lugansk, una delle città principali del Donbass contesa fra l’esercito regolare e le formazioni filorusse. E’ nell’associazionismo che sarebbero nati i rapporti di Palmeri con gli skinhead liguri. Con loro nel 2014 organizza un incontro con Millennium dove si parla appunto del Donbass. È l’associazione Millennium, secondo gli inquirenti, che sarebbe dietro al reclutamento dei mercenari. Un’organizzazione che raccoglie beni e medicinali da mandare in Ucraina ma che in realtà cercherebbe in Italia combattenti. Ieri Palmeri, dal suo profilo Facebook ha risposto (ironico) così: «Sì, sono un terrorista, lo ammetto». Sotto la frase, proprio le immagini del 39enne impegnato a consegnare cibo e vestiti ai bambini di un’orfanotrofio di Lugansk.