REDAZIONE LUCCA

Ma c’è anche chi cresce Altopascio è raddoppiato

Il confronto Comune per Comune fa emergere il quadro in Lucchesia

Ma c’è anche chi cresce Altopascio è raddoppiato

Quelli che andiamo a riportare, sono i numeri che riguardano lo spopolamento – ma in certi casi anche il ripopolamento – dei comuni in provincia di Lucca. Sono cifre che contengono quasi settant’anni di vita, dal 1951 al 2019, forniti da Openpolis sulla base dei dati Istat, aggiornati al 2022. Non sono soltanto flussi: rappresentano generazioni che si sono imbattute nella fisiologica trasformazione della società dove il lavoro, la politica e l’economia, hanno gettato le basi del cambiamento, fino ad arrivare ai giorni nostri. Citeremo quindi i singoli Comuni e, a seguire, i residenti fissati all’anno 1951, e ancora quelli registrati nel 2019. L’ultima cifra rappresenta il saldo percentuale.

Altopascio: 7254, 15.575 + 114,71%. Bagni di Lucca: 11.567, 5801, -49,85%. Barga: 11.770, 9694, -17,64%. Borgo a Mozzano: 8406, 69,74, -17,04%. Camaiore: 24.682, 31.543, +27,80%. Camporgiano: 3300, 2107, -36,15%. Capannori: 41.874, 45.497, +8,65%. Careggine: 1688, 533, -68,42%. Castelnuovo Garfagnana: 6309, 5843, -7,39%. Castiglione Garfagnana: 3271, 1751, -46,47%. Coreglia Antelminelli: 5564, 5185, -6,81%. Fabbriche di Vergemoli: 2495, 794, -68,18%. Forte dei Marmi: 7878, 7111, -9,74%. Fosciandora: 1296, 564, -56,48%. Gallicano: 5145, 3620, -29,64%. Lucca: 88.302, 88.734, +0,49%. Massarosa: 14.501, 21.615, +49,06%. Minucciano: 4334, 1937, -55,31%. Molazzana: 2306, 1040, -54,90%. Montecarlo: 3834, 4400, +14,76%. Pescaglia: 5725, 3389, -40,80%. Piazza al Serchio: 2984, 2248, -24,66%. Pietrasanta: 21.812, 22.997, +5,43%. Porcari: 5403, 8840, +63,61%. San Romano Garfagnana: 2010, 1379, -31,39%. Seravezza: 11.573, 12.774, +10,38%. Sillano-Giuncugnano: 2710, 1022, -62,29%. Stazzema: 7058, 2958, -58,09%. Vagli Sotto: 2294, 885, -61,42%. Viareggio: 41.764, 60.512, +44,89%. Villa Basilica: 2822, 1546, -45,22%. Villa Collemandina: 1969, 1262, -35,91%.

Quanto emerge fa capire come gli spostamenti siano a vantaggio di comunità territoriali più grandi, provviste per esempio di servizi scolastici e sanitari, così come di opportunità di lavoro, portando a una comprensibile emigrazione di residenti verso aree più sviluppate. A questo si aggiunge il fenomeno della denatalità. Da evidenziare che esistono territori, come nel caso di Altopascio, che evidenzia un incremento di abitanti cospicuo, più che raddoppiato nel periodo preso in esame: un fenomeno che – come per altre realtà territoriali – si spiega anche in virtù della crescente proposta abitativa sviluppatasi nel corso dei decenni.

Maurizio Guccione