REDAZIONE LUCCA

Lucrezia immagina in una poesia l’orrore dei campi di sterminio

I versi scritti dalla giovane studentessa hanno colpito la senatrice Liliana Segre

Si chiama Lucrezia Aurora Felici la giovanissima studentessa che, in occasione della festa della Liberazione del 25 Aprile, ha scritto una poesia immaginando di parlare a un coetaneo vissuto ai tempi del nazismo. Una sensibilità rara nei versi di Lucrezia, parole che lasciano il segno. E infatti non sono sfuggite alla senatrice Liliana Segre che, attraverso una e-mail si è complimentata con la studentessa della 2ªD della scuola media Carlo Piaggia di Capannori. Anche il sindaco di Capannori, Luca Menesini, ha condiviso la poesia sulla sua pagina Facebook in onore del 25 Aprile: "Bravissima Lucrezia, complimenti".

Di seguito pubblichiamo il testo integrale della poesia “Tenersi per mano“:

"Caro amico

ti scrivo da un tempo lontano

e ancora

Mi trema la penna in mano

Ho visto treni portare lontano

Gli sguardi assenti e tenersi per mano.

Ho visto forni fumare di anime

Volare in cielo e trasformarsi in lacrime

Ho udito i lamenti trasportati dal vento

Di coloro che furono tormentati da tempo.

Ti ho letto sui libri e ascoltato i racconti di chi ha vissuto i non ritorni

Il tempo scorre veloce e lontano

Ma ancora possiamo tenerci per mano.

Caro amico

il mio tempo non è diverso c’è ancora lotta

Per l’uomo diverso

Tante bombe ancora alla mano

Portano morte tra l’essere umano.

Un giorno anche me leggeranno sui libri

E ascolteranno i racconti di chi ci ha divisi".