"Lucchese, patrimonio di tutti" I colori rossoneri festeggiano 118 anni e guardano al futuro

Il rapporto da rinsaldare con il territorio, la volontà di riportare sempre più persone allo stadio e le prospettive: a tu per tu con l’assessore allo Sport, nonché grande tifoso, Fabio Barsanti.

"Lucchese, patrimonio di tutti"  I colori rossoneri festeggiano  118 anni e guardano al futuro

"Lucchese, patrimonio di tutti" I colori rossoneri festeggiano 118 anni e guardano al futuro

Lucca e la Lucchese. Un matrimonio che festeggia 118 anni. A far sbocciare questo amore – oltre un secolo fa – fu una parola che ritroviamo giusto nella prefazione della storia della Lucchese sul sito Internet della società: “Il 25 maggio 1905 - si legge infatti - il calcio arrivò a Lucca, il Lucca Football Club venne fondato da alcuni appassionati tra cui si ricordano Felice Menesini, Vittorio Menesini ed Ernesto Matteucci“.

Appassionati, viene scritto. Passione, dunque. Perché quella nei confronti di una squadra di calcio, in particolar modo se è la squadra della propria città, non è semplice “simpatia“, non è banale “interesse“; ma è passione appunto.

E’ vero, dirà qualcuno, forse non tutti questa passione la vivono allo stesso modo: c’è chi lo fa con più trasporto e chi meno. Di sicuro c’è che ieri la Lucchese è stata degnamente festeggiata: con una targa che ne ricorda la nascita e con un evento a teatro: il tutto promosso dall’amministrazione comunale. Di Lucchese, ma anche di città, ne parliamo con l’assessore allo Sport Fabio Barsanti.

Assessore, riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro di qualche anno. Per raccontare questa storia forse bisogna partire dal 2019, giusto?

"Diciamo che questa è un’iniziativa che ho fortemente voluto per alcuni motivi. Il primo è per festeggiare la festa della Lucchese in occasione del primo 25 maggio di questa amministrazione. Perché dopo tanti anni di attesa abbiamo portato avanti quello che era un “desiderata“ dei tifosi di Lucca United e un indirizzo che dava una mozione approvata quasi all’unanimità (ci fu un’astensione) nel 2019 proposta dal sottoscritto con cui si chiedeva che l’amministrazione comunale installasse questa targa. Dunque, al di là di quella che è la mia passione verso i colori rossoneri e il mio desiderio personale di celebrarla, si va proprio a rispettare quello che era un indirizzo del consiglio comunale che purtroppo non è stato rispettato prima".

Una Lucchese che torna simbolicamente in centro storico dove d’altronde è nata?

"Sì infatti. Ho voluto questa festa perché oltre a celebrare la Lucchese con una targa – che quindi rimarrà a perenne memoria – ci piaceva celebrarla in teatro per ricongiungere soprattutto il rapporto tra la Lucchese e la città. La Lucchese è nata in centro storico come ci ricorda la targa e oggi torna in centro storico per rincontrare la città. Perché? Parto da un presupposto: dopo le varie vicissitudini in questi ultimi 10-15 anni con tre fallimenti e tutto il calo anche dei tifosi che vanno allo stadio, c’era l’idea di riavvicinare la città alla prima squadra del territorio e un domani riportare la gente allo stadio appunto. Dunque perché non approfittare di questo momento? Parlavo dei tifosi perché guardi, i tifosi della Lucchese sono tantissimi, la squadra è obiettivamente la squadra della città, ma c’è poco seguito allo stadio dopo tutte le esperienze fallimentari".

Dunque diceva, perché non approfittare di questo momento...

"Sì, perché non approfittare di questo momento a due anni dai 120 anni che festeggeremo adeguatamente e in un frangente soprattutto di nuova prospettiva per la società quindi in un momento in cui un gruppo serio economicamente ha acquisito la società e potrebbe dare nuove prospettive alla squadra e alla città stessa? Ovviamente prospettive che devono poi essere viste nero su bianco e quindi aspettiamo i fatti già a partire dalla prossima stagione. Però, in ogni caso, un balzo in avanti c’è, quantomeno nella proprietà, perché è affidata ad un gruppo che ha delle risorse".

Insomma, una sorta di convergenza di fattori verrebbe da dire.

"Esattamente! E’ una sorta di convergenza di fattori: la nuova amministrazione, la targa e il ricongiungimento della città, l’evento al Teatro del Giglio che ringrazio nelle figure dell’amministratore unico Giorgio Lazzarini e del direttore Fulvio Spatarella perché hanno detto subito sì a questa iniziativa".

Lucchese: una... “prima“ a teatro?

"Il teatro è il luogo per eccellenza della cultura cittadina e la Lucchese è anche cultura, tradizione, colori e appartenenza alla città. Quindi c’è questo trinomio di fattori per cui, come dicevo prima, il cambio dell’amministrazione, la targa finalmente realizzata che ci riporta alla storia e il tornare in città, e la nuova prospettiva societaria".

E come è possibile il coinvolgimento di cui parlava prima?

"Vorremmo lavorare per riportare identità e seguito attraverso il lavoro che dovrà essere ovviamente con lo stadio, con le scuole, con le società sportive. Noi abbiamo invitato tutte le società sportive a partecipare all’evento di oggi (ieri per chi legge, ndr) perché la Lucchese è patrimonio di tutti, non è una delle tante squadre di calcio, ma è la prima squadra della città".

Cristiano Consorti