Summer Festival
Lucca, 21 luglio 2016 - Evidentemente il fascino della cantante di Chicago e della band di Manchester è ancora immutato dopo, rispettivamente, quasi vent’anni e oltre trenta di carriere costellate di decine di successi planetari. Una platea composta da fan dai trent’anni in poi e in buona parte da stranieri ha salutato alle 21 l’ingresso in scena di Anastacia, in t-shirt bianca e giubbottino rosso. Apparsa in ottima forma e con la voce al massimo della potenza, Anastacia ha offerto un set ridotto, ma contenente tutte le sue più note hits, da «I’m outta love» a «Left outside alone». Uno show grintoso, tra rock, pop e soul, ma anche gioioso e ricco di interazione e di dialogo con la gente, che non può non soddisfare anche i palati più esigenti, da parte di un’artista che non si preoccupa mai di nascondere le sue emozioni e che, anzi, le trasmette a sua volta ai fan che, anche per questo, la adorano. Il tempo di cambiare l’allestimento del palco ed ecco arrivare i Simply Red, ospiti affezionati del Summer (quarta presenza, più una del leader Mick Hucknall da solista), sempre premiati dal botteghino. Segno inequivocabile dell’affetto del pubblico che ha quasi «costretto» la band a tornare in piena attività, dopo l’annuncio dello scioglimento nel 2009 e il lunghissimo «Farewell Tour» del 2010. Anche nel caso dei Simply Red la voce è stata ed è fondamentale per la fortuna della band: quella di Mick Hucknall è davvero un marchio di fabbrica e si è sempre perfettamente adattata alle morbide sonorità di derivazione soul delle tante cover, ma anche dei brani originali del repertorio. Tra i brani suonati anche quelli che tutti attendono, da «Holding back the years» a «Money’s too tight (to mention)», in uno show che entusiasma la platea. «Vi vedo in tanti, seduti – ha esordito in italiano – ma ora spero di farvi ballare...!». E così è stato. Stasera, intanto, altro atteso appuntamento: protagonisti i Negramaro, che portano anche al Summer il loro «La rivoluzione sta arrivando tour», spettacolo imperniato sull’omonimo album del 2015, ma che non dimentica i maggiori successi della band di Giuliano Sangiorgi, in attività da oltre dieci anni con il costante favore del pubblico di tutte le età.
Paolo Ceragioli