Lucca, 30 aprile 2025 – Si avvia verso la sua conclusione l’epocale intervento di restauro del Volto Santo – promosso dall'Ente Chiesa Cattedrale di San Martino, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e diretto dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze d'intesa con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per province di Lucca e Massa Carrara. Continuano ad emergere interessanti novità dagli studi condotti parallelamente al restauro ed è stato fatto il punto della situazione in un incontro che ha visto la partecipazione dell’Arcivescovo di Lucca, monsignor Paolo Giulietti, del presidente della Fondazione CRL, Marcello Bertocchini, della Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Emanuela Daffra, e della funzionaria Sabap Lucca-Massa Carrara, Ilaria Boncompagni.

Il restauro della Croce È da poco terminato, infatti, il risanamento delle parti lignee danneggiate o fragili sia della croce che del Cristo con una metodologia che ha consentito, tramite l’inserimento di piccoli tasselli lignei, di ridare continuità materica al manufatto garantendo, con un intervento minimo, una maggior omogeneità e tenuta anche alle sollecitazioni del legno. In funzione della prossima ricollocazione del Cristo sulla croce è in corso di realizzazione un sistema di sostegno progettato per rendere più stabile l’unione tra Crocifisso e croce in rinforzo dei perni originali, che saranno mantenuti nella loro integrità. Stanno inoltre procedendo la rimozione degli ultimi residui dello strato superficiale scuro che ricopriva interamente la scultura, riportando alla luce la cromia che l’ha caratterizzata nei secoli passati, e la messa a punto della metodologia per l’integrazione pittorica delle piccole lacune di colore. È volontà di tutti restituire il Volto Santo al culto e alla fruizione dei visitatori il 13 settembre, alla vigilia di Santa Croce. In tale occasione sarà riorganizzato il laboratorio di restauro per permettere la visione ravvicinata e inedita dell’opera, un’opportunità unica per poter ammirare il Volto Santo prima della sua ricollocazione all’interno del Tempietto, ancora in fase di restauro per qualche mese. Le novità La rimozione dello strato superficiale scuro dalla croce ha rivelato la sua ricca storia: numerosi strati di ridipinture, ancora oggetto di studio, hanno cambiato sensibilmente l’aspetto del manufatto nel corso del tempo. L’originaria decorazione, stesa su una sottile preparazione a gesso e colla, presentava una alternanza di fasce di colore rosso (cinabro), blu (lapislazzuli) e porpora (lacca rossa), alcune impreziosite da motivi decorativi in bianco e blu. La vivacissima cromia è stata successivamente coperta da più strati di azzurrite, che hanno conferito alla croce il colore azzurro con il quale è raffigurata nelle prime rappresentazioni note, di epoca trecentesca. La rimozione dello strato superficiale scuro ha rivelato sul braccio verticale della croce tracce molto deteriorate delle due lettere “Alfa” e “Omega”, simbolo cristologico, presenti anche sullo strato più antico di azzurrite, realizzate in questo caso in foglia d’oro e conservatasi in buone condizioni. Il restauro, rivelando la vivacità cromatica e la preziosità materica della croce, permette di evidenziare il suo originario significato teologico: essa, infatti, nell’iconografia del Cristo Trionfante da strumento di morte si trasforma con la Risurrezione nel Trono della Grazia. Anche il nimbo, il semicerchio gigliato che costituisce un attributo fondamentale dell’iconografia del Volto Santo, sta riacquistando infatti un aspetto sfolgorante che circonfonde la scultura di luce. Il restauro del tempietto e degli arredi In parallelo avanzano gli interventi sul Tempietto che dovrà tornare a custodire il Volto Santo. Quasi ultimata la pulitura delle superfici lapidee, sta procedendo quella dei lacerti di pittura murale scoperti durante la movimentazione del Crocifisso sulla parete interna della cappella del Civitali, di sfondo alla venerata immagine. Grazie all’intervento in corso l’antica pittura è ora leggibile con le sue partiture geometrizzanti, ispirate ai decori dei tessuti, e le accese cromie. Ancora in corso di studio, questa inedita testimonianza pittorica è applicata a una struttura muraria di conci lapidei, sicuramente preesistente alla costruzione dell’attuale cappella, ed è verosimilmente da intendere come unico resto della precedente cappella del Volto Santo. Tracce della decorazione pittorica rinascimentale voluta dal Civitali all’interno della cappella potrebbero risultare da alcuni lacerti pittorici rinvenuti sul tamburo e sulla parte bassa della volta, grazie ad alcuni saggi sotto lo strato più recente di pittura, effettuati durante l’attuale intervento. In preparazione del ritorno del Volto Santo nel Tempietto è stata ultimata la pulitura della colomba argentea, che ha rivelato la data 1817 e la firma dell’orafo, dei lampadari d’argento pendenti nel Tempietto e degli angeli di bronzo del Passaglia.