Spritz, bruschette e pasta al pomodoro, proprio in mezzo alla città a due passi dalla grande arena dove si sono esibiti. Si può definire un pranzo a sorpresa quello di Damon Albarn e il chitarrista Graham Coxon, che hanno scelto di vivere Lucca prima dello show, andando a mangiare a In Pasta, locale di Corso Garibaldi dove tantissimi fan all’esterno li aspettavano e li acclamavano. Ben distanti dai classici vip che si chiudono in albergo, i due membri dei Blur hanno scelto un ristorante solitamente frequentato da turisti e lucchesi. E se per le vie del centro non si vedeva altro che magliette e cappelli della band britannica, le due icone erano proprio lì, a due passi dalle migliaia di sostenitori arrivati da ogni parte d’Europa. I due si sono concessi anche per foto e autografi, con anche un simpatico siparietto con un bimbo in fasce, con Albran che prima di lasciare in tutta fretta il ristorante scortato dai bodyguard, si è fermato a salutare e accarezzare. E se le due star si sono rilassate in città, è iniziata, fin dalle prime luci dell’alba, la coda per accaparrarsi i posti migliori per il ritorno in Italia dopo 10 anni dei Blur.
In fila dalle 5 del mattino, fan sfegatati hanno iniziato la corsa alle transenne. Si sono numerati autonomamente con un pennarello, per non perdere la priorità dell’arrivo e per rispettare chi, dal sorgere del sole era già lì. C’è chi è arrivato da Londra, chi da Berlino e da Palermo, dalla vicina Firenze o direttamente da Milano, fermi ad aspettare cercano l’ombra e un po’ d’acqua, per riuscire a sopravvivere al caldo e ad arrivare all’orario di apertura dei cancelli.
"Sono arrivata stamattina alle 7 direttamente da Londra, i ragazzi che erano già qui dalle 5 mi hanno numerata, e sono diciottesima. Dopo il concerto di Wembley non aspettavo altro". Racconta con la voce piena di euforia Chiara, una ragazza italiana che vive a Londra, che è venuta in “vacanza” solo per godersi lo spettacolo. "Ho fatto avanti e indietro da Londra solo per vedere i loro concerti, ho preso il treno all’alba da Milano, questo è il mio quarto concerto dei Blur" racconta invece Giulia. Tutta la città ha vissuto una giornata di fermento per il grande ritorno sul palcoscenico italiano della band britannica. Il centro storico vestito a rock ha accolto migliaia di ammiratori che hanno approfittato del concerto per visitare Lucca, e perché no, cercare un posto fresco. "Ho portato mia moglie e mia figlia ad assistere alla band della mia gioventù - spiega Giorgio, durante una passeggiata in centro - li seguivo in tour da giovane, ho tutti i loro dischi e cassette. Sono molto orgoglioso di poter trasmettere la mia passione a mia figlia e felice che abbiano ricominciato, soprattutto qui in Italia".
Era il 2013 quando i Blur si sono esibiti l’ultima volta in Italia, e a sole 24 ore dell’uscita di “The ballad of Darren”, sono saliti sul palco del Summer Festival. E per un giorno Lucca ha dato l’idea di essere una piccola Londra, tra cappelli bucket, abbigliamento tipico del “Brit-Pop“ e pinte di birra, con migliaia di fan che si sono esaltati per i Blur. Sì, perché la band poprock degli anni novanta, abbraccia sia chi ha fatto della loro musica la colonna sonora della propria gioventù, sia le nuove generazioni che grazie a questo concerto si sono innamorati del gruppo.
Rebecca Graziano
Iacopo Nathan