REDAZIONE LUCCA

"Librerie come i musei, sono centri di cultura. Andrebbero sostenuti con politiche mirate"

Ad intervenire è la scrittrice Chiara Parenti. "A scuola non solo i classici, ma anche autori contemporanei"

Chiara Parenti è nata, vive e lavora nella nostra città. La sua ultima produzione letteraria vede per i tipi di Garzanti il romanzo “Per sfiorare le nuvole”, che ha riscosso il meritato successo

Chiara Parenti è nata, vive e lavora nella nostra città. La sua ultima produzione letteraria vede per i tipi di Garzanti il romanzo “Per sfiorare le nuvole”, che ha riscosso il meritato successo

di Maurizio Guccione

Lucca e la crisi delle librerie. Il dibattito promosso dal nostro giornale, fornisce utili punti di vista ricchi di proposte e osservazioni. Più voci che contribuiscono a leggere il fenomeno di una crisi che parte da lontano ma, come potrete leggere, fa intravedere spiragli di ottimismo. Ne parliamo oggi con la scrittrice Chiara Parenti che nella nostra città è nata, vive e lavora. La sua ultima produzione letteraria vede per i tipi di Garzanti il romanzo “Per sfiorare le nuvole”, che ha riscosso il meritato successo.

Lei è un’autrice lucchese, quanto la colpisce il fatto che in poco tempo hanno chiuso due librerie?

"Mi colpisce moltissimo, sia come autrice che come cittadina. La chiusura non di una, ma ben due librerie in così poco tempo, è sicuramente una grande perdita per la città, un vero lutto culturale, e un segnale emblematico del periodo storico che stiamo attraversando".

Le librerie indipendenti, oggi, non hanno vita facile. Le vengono in mente alcune idee per rivitalizzare un settore importante di socializzazione e scambio culturale?

"Il punto forte delle librerie indipendenti è che non sono supermercati e quindi devono puntare sul dialogo con il libraio, che può scegliere e consigliare romanzi e saggi non perché in classifica, ma in quanto davvero interessanti, a volte autentiche chicche di autori ed editori di nicchia; come i musei, le librerie sono centri di cultura e, a mio avviso, andrebbero sostenute con politiche mirate da parte delle istituzioni".

Come immagina il contesto librario del futuro, nell’epoca del mercato online?

"Non credo che si smetterà di vendere libri in libreria, per fortuna. Ciò che le differenzia e differenzierà sempre dal mercato online è e sarà proprio il rapporto con il libraio e con le persone, le occasioni di scambio culturale e di nutrimento, spazi a disposizione per riflettere e costruire comunità. Tutto questo su Amazon non si trova e non è in vendita".

In Italia si legge poco, a partire dai giovani: cosa si potrebbe fare per invertire la tendenza?

"A mio parere, le scuole potrebbero proporre letture diverse, non solo i classici – importanti sicuramente da un punto di vista storico – , ma che ormai non parlano più alla realtà dei ragazzi. Vedrei più utili letture adatte a loro, scegliendo tra gli autori contemporanei di

qualità".