
"Non mi hanno mai convinto le società misto pubblico-private perché tendono a mantenere una rassicurante immagine esterna di tutela degli interessi della cittadinanza schermando così gli insaziabili appetiti di privati che pur detenendo una minoranza del pacchetto azionario determinano la reale conduzione dell’azienda attraverso la figura dell’amministratore delegato". Lo sostiene Liano Picchi, che per otto anni è stato presidente di una società mista pubblico-privata
"L’esempio più evidente – aggiunge Picchi – sul nostro territorio è Acque Spa. A fronte di bollette che sono tra le più care della Regione e forse d’Italia il servizio è a dir poco disastroso. Le tubature ridotte a veri e propri colabrodi fanno acqua, in senso metaforico e reale, da tutte le parti, basti dire che nell’ultima settimana di agosto nel solo compitese ho assistito a due rotture che hanno comportato disservizi e notevoli dispersioni del prezioso bene. E’ sufficiente scorrere i bilanci pubblicati su internet per capire che i capitali per sostituirle ci sarebbero stati, eccome, se solo non avessero mirato a perseguire utili favolosi: oltre 140 milioni negli ultimi 7 anni! E la gestione delle reti fognarie? Ancora peggio, visto che per risolvere il problema delle infiltrazioni di acqua piovana nelle reti, hanno pensato bene di aprire una ventina e più di sfioratoi nella sola nostra Piana, sversando così enormi quantità di reflui fognari non depurati nei fossi e canali".
"Come tutto ciò possa avvenire – chiude Picchi – senza che gli enti preposti al controllo non intervengano é un vero mistero. In ragione di tutto non ci rimane da augurarsi che nell’occasione del prossimo rinnovo delle cariche si azzeri il cda e si provveda a nominare rappresentanti più combattivi".