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Le pinte artigianali di “Toptà“ nella guida delle birre d’Italia 2023

L’idea di avviare la produzione dalla passione di Luca Baldaccini e Nicola Pellicciotti che insieme hanno realizzato la loro attività

Lasciare il posto sicuro e fisso in una cartiera, con ottimo stipendio e, tutto sommato, responsabilità ridotte, per tuffarsi in un avventura nuova, dai risvolti ignoti, al buio ma guidati dalla stella polare costituita dalla passione e dall’entusiasmo. Luca Baldaccini e Nicola Pellicciotti hanno creato un birrificio artigianale e le loro creazioni sono adesso nella guida delle birre d’Italia del 2023 che uscirà a breve. Con il motto "Bevi, vivi, ridi", è nato Toptà.

"Il nome deriva dall’unica parola che ad un anno riusciva a dire mia figlia – racconta Nicola Pellicciotti – in tanti ci chiedono ancora chi ce lo ha fatto fare. Semplicemente la voglia di cambiare, di mettersi in gioco. In avvio producevamo 600 litri al mese, ora ne facciamo seimila. Il mercato di questa bevanda è meno frenetico di quello del vino, c’è maggiore collaborazione tra le aziende. Il consumo è aumentato in maniera esponenziale – aggiunge l’imprenditore – adesso si va al ristorante di qualità e ti presentano la carte delle birre, fino a pochi anni fa erano associate solo alla pizza. All’inizio avevamo una cantina con due fermentatori da 6 ettolitri e ci sembravano un’infinità, ogni anno abbiamo raddoppiato la cantina fino ad arrivare ad oggi con una capacità di 60 ettolitri".

"Il nostro impianto produttivo è strutturato a tre tini, ciò ci permette di fare 6 ettolitri in circa 10 ore di lavoro. Abbiamo prodotti ormai lanciati, ma facciamo anche birre su richiesta dei clienti". A Montecarlo, esclusivo monopolio del vino, si sono fatti strada luppolo, orzo e malto.

Massimo Stefanini