Latte San Ginese, strategie e intese

Dal tavolo in Regione emersa la via da percorrere tra cui la proroga della cassa integrazione per 12 lavoratori

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Ricollocazione, ormai completata, di 12 dipendenti in altre aziende; mantenimento della cassa integrazione per gli altri 12 visto che questo ammortizzatore sociale scadrà il 31 dicembre; esplorazione del settore per reperire potenziali acquirenti (un paio sarebbero all’orizzonte), monitoraggio continuo della situazione. E’ quanto emerso ieri in una riunione a Firenze nell’ambito del tavolo, coordinato dalla Regione, sulla vicenda Caplac Latte San Ginese, con sede nella frazione omonima del territorio di Capannori che a fine gennaio ha rischiato la chiusura definitiva degli stabilimenti e il licenziamento dei 24 addetti.

Da mesi non si parlava più della questione, dopo la ripresa dell’attività. Tamponata l’emergenza, serviva che il tavolo di confronto con la proprietà, la cooperativa sarda Arborea, i sindacati e le istituzioni, Comune di Capannori in primo luogo, riprendesse vigore. Si lavora per la proroga della cassa per il 2023, dopo la scadenza fra tre mesi e mezzo. Questo l’obiettivo a breve termine. Per il passaggio ad un compratore servirà più tempo, diciamo medio periodo in termini economici. Per il Municipio di piazza Moro era presente l’assessore all’Agricoltura Serena Frediani. Adesso dunque si può di nuovo essere ottimisti. Era stato incaricato un advisor specializzato con la missione di fare scouting e favorire e supportare il possibile processo di reindustrializzazione del sito ed è stato ascoltato per la prima volta. Un passaggio che il consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente della Regione, che ha convocato il tavolo, ha definito un tassello utile. Al tavolo, riunito in forma plenaria, erano presenti le istituzioni: Regione e Comune di Capannori - le organizzazioni sindacali, Arti e l’unità di crisi regionale e Arborea. Per chi acquisisse l’azienda verrà inoltre messa a disposizione una dote economica, insieme ai vari asset aziendali, compreso il marchio. Una nuova possibilità di rilancio, visto che asset e brand verrebbero lasciati liberi, per così dire, a chi subentra.

Alcuni compratori interessati ci sarebbero già, non necessariamente del comparto caseario e della filiera zootecnica. Nei prossimi incontri saranno definiti tutti gli aspetti. Intanto in una nota la Regione sottolinea come il tavolo avesse già scongiurato i licenziamenti nei mesi scorsi e che si continuerà a lavorare per una definitiva chiusura positiva della vertenza. La latteria San Ginese vanta una tradizione ultradecennale nella Piana e non solo.

Massimo Stefanini