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L’arte di baciare. Il disco omaggio al “professore“

La musicista Ilaria Biagini lo dedica a Vecchioni con cui ha condiviso il palco: “Un vero maestro“.

L’arte di baciare. Il disco omaggio al “professore“

La musicista lucchese Ilaria Biagina omaggia il cantautore Vecchioni con il quale ha condiviso a lungo il palco. E’ già disponibile in digitale e in Cd il suo Ep “L’arte di baciare” - omaggio a Roberto Vecchioni (UDB Carousel Records). Anticipato dal singolo eponimo, unico inedito presente nel disco, “L’arte di baciare” è una sincera dedica al “Professore”, con il quale la musicista ha condiviso a lungo il palco nel corso della sua carriera come turnista al fianco dei big della musica italiana.

"Ho voluto fare questo disco per la mia profonda stima professionale e personale per Roberto Vecchioni, per la sua immensa cultura che non tiene per sé ma che condivide, discute e approfondisce - racconta Ilaria Biagini -. Mi ha aiutato a studiare, a maturare. Mentre ero in tournée e lavoravo come polistrumentista nel suo gruppo ho conseguito due lauree e ho pubblicato un libro, nel quale mi ha donato una magnifica postfazione. Sono grata a lui e a sua moglie Daria perché sono cresciuta con loro". Un omaggio al femminile, quello di Ilaria Biagini, che celebra le donne attraverso la rivisitazione di alcuni brani del cantautore dedicati alle poetesse, alle muse e all’amore universale. Co-prodotto insieme a Ugo Bongianni, che ha curato anche gli arrangiamenti, “L’arte di baciarE” è costituito dalla title track e da quattro canzoni iconiche di Roberto Vecchioni, riproposte in una raffinata veste musicale che coniuga l’originaria vena folk-cantautoriale delle composizioni con l’attitudine jazz dell’artista lucchese.

"Per me era importante mettere in risalto i testi delle canzoni – spiega la polistrumentista -. La mia scelta stilistica e gli arrangiamenti di Ugo puntano sicuramente sulla semplicità, sia armonica che strumentale, soprattutto per la scelta degli strumenti acustici che suono io, come il flauto traverso in sol, che dà un colore un po’ più scuro, oppure il sax tenore e la fisarmonica, con parti improvvisate". L’Ep si apre con “Canzone per Alda Merini”, dall’album “Sogna ragazzo sogna” (1999), scritta da Roberto Vecchioni in onore della poetessa milanese. Segue la splendida “Cappuccio rosso”, “Il cielo capovolto“. e “La Bellezza“.