Alcuni passaggi dell’intervista all’amministratore unico del Teatro del Giglio, Giorgio Angelo Lazzarini, suscitano la reazione di Serena Mammini, consigliera comunale Pd.
”Leggo – dice Mammini – che ha portato nuova energia al Teatro del Giglio, leggo che uno spirito rinnovato sta aleggiando all’interno della maggiore istituzione culturale cittadina. Leggo infine che anche l’atteggiamento dell’amministrazione è cambiato. Per la precedente, dice l’amministratore, il teatro era una ‘palla al piede‘, mentre adesso il sindaco è sempre presente. Ecco, non penso che il sindaco Tambellini abbia mai snobbato ‘appuntamenti e spettacoli importanti‘ e oltre alla presenza ha sempre assicurato la sostanza".
"Corre l’obbligo – aggiunge Mammini – di schiarire un po’ la memoria dell’amministratore unico. Sulla miracolosa cura Lazzarini non sono in grado di entrare nel dettaglio, senza dimenticare però che il confronto con gli anni del Covid e post-Covid fa vincere facile nelle cifre. Sperando, comunque, che oltre alle parole ci sia vera sostanza, per cui davvero il Giglio possa crescere e prosperare. Riguardo invece agli investimenti fatti sul teatro cittadino e su altri edifici come il San Girolamo, il San Romano, il Nieri di Ponte a Moriano, e anche la Cavallerizza (ora tanto ambita), su quella che fu chiamata ‘operazione teatri‘ proprio per la visione che aveva e le ingenti cifre investite, potrei dire assai. Fortemente voluta proprio dalla precedente amministrazione, è grazie a questa scelta che oggi Lazzarini può tentare di lavorare sul teatro come ‘centro propulsore‘. Senza un edificio rinnovato in tutte le sue parti, dall’impianto elettrico ai bagni, dal riscaldamento al raffreddamento, fino agli arredi e alla nuova buca dell’orchestra e al palcoscenico, sarebbe stato difficile tentare un approccio diverso. Perché senza un luogo sicuro, bello e accogliente, ogni contenuto, ma anche ogni operazione di marketing, rischiano di cadere nel vuoto. E la biglietteria della città, adiacente all’ingresso del teatro? Mica c’è sempre stata. È noioso – chiude Mammini – e poco simpatico rivangare il passato, ma è troppo facile sparare a zero sulla gestione precedente omettendo il grande lavoro fatto o addirittura mortificandolo con frasi del tipo il Giglio era una ‘palla al piede‘".