La “Settimana del cervello“ si conclude con i laboratori

La "Settimana del Cervello" a Lucca si conclude con successo, coinvolgendo bambini e genitori in laboratori interattivi sul funzionamento del cervello. L'iniziativa ha suscitato interesse nel mondo scolastico e si prevede una continuazione per coinvolgere i bambini della scuola primaria.

La “Settimana del cervello“ si conclude con i laboratori

La “Settimana del cervello“ si conclude con i laboratori

Chiude oggi la “Settimana del Cervello”, l’evento su scala mondiale organizzato a Lucca da IMT Alti Studi. Ultimo appuntamento stamani in San Francesco (ore 10.30) con il laboratorio interattivo dal titolo “Scolpiamo le emozioni. Giochiamo tra scultura e neuroscienze”, a cura dell’associazione “Artebambini”. A proposito di bambini, si registra il grande successo per i laboratori che hanno condotto i bambini di età tra 6 e 11 anni alla scoperta di come funziona il cervello.

Un successo inaspettato e gradito, da parte degli organizzatori, in primis dal professor Pietro Pietrini direttore del Molecolar Mind Laboratory e dal responsabile dei laboratori professor Davide Bottari, ricercatore in neuroscienze cognitive, coadiuvato da dottorande e dottorandi. I laboratori hanno richiamato l’attenzione dei singoli genitori e del mondo scolastico; qui i bambini hanno potuto sperimentare, attraverso esami specifici come l’elettroencefalogramma, come funziona il cervello e in quale campo, la ricerca condotta da Imt, trova la sua applicazione.

La Scuola Alti Studi, alla luce di questo successo di pubblico, sta organizzando il calendario per la prosecuzione, imminente, dell’iniziativa rivolta ai bambini che frequentano la scuola primaria. Un successo che dimostra come la “Settimana del cervello” abbia smosso interesse e curiosità, elementi fondamentali per avvicinare i giovanissimi al mondo della ricerca. Bottari e i suoi collaboratori, stanno effettuando studi con importanti centri clinici italiani, che conducono a scoprire gli stimoli cerebrali nei bambini molto piccoli sottoposti a impianti cocleari.

Maurizio Guccione