
Libri come "Cuore" e "Pinocchio" possono aiutarci a comprendere il presente, soprattutto in situazioni come la chiusura della scuola di Fabbriche di Vergemoli. Gli adulti spesso non sono veri paladini per i ragazzi, che affrontano ora un difficile viaggio per raggiungere la scuola. La mancanza di attenzione verso di loro potrebbe avere conseguenze negative.
di Vincenzo
Pardini
Ci sono libri
del passato che
possono aiutarci a capire il presente. “Cuore“
di Edmondo De Amicis e “Pinocchio“ di Carlo Collodi sono fra questi. Libri rivolti ai ragazzi,
i quali, benché gli adulti
si ergano a loro paladini
in realtà, sovente, non lo sono affatto. Il plesso scolastico
di Fabbriche di Vergemoli
è stato chiuso, e adesso
gli alunni che lo frequentavano dovranno, ogni giorno,
affrontare un lungo viaggio
per raggiungere la scuola
di destinazione.
Narratore di “Cuore“ è Enrico Bottini, studente di terza elementare, che racconta,
dandoci il quadro di un’epoca, quanto accade a lui attorno.
Viene da chiederci cosa potrebbero raccontare
i ragazzi di Fabbriche riguardo
al momento che stanno vivendo. Forse anche che gli adulti,
politici inclusi, non hanno
pensato a loro nella giusta
maniera. Infatti è risaputo,
come hanno rilevato gli psicologi, che ogni imprevisto familiare
può incidere negativamente
su chi lo subisce.
E la soppressione della scuola elementare di Fabbriche,
crediamo sia uno di questi.
Inutile aggiungere che
una patente di civiltà e di stato identitario sono andati perduti, pure a dispetto di quanto
ebbe a dire Carlo Azeglio Ciampi, di valorizzare i piccoli centri, preservandone perfino i dialetti.
Se “Cuore“ è un libro che
eleva i valori della scuola,
quindi ottimo per insegnanti e studenti, “Pinocchio“ racconta, invece, le vicende
di un burattino che alla fine
si redime. Lo vediamo
quindi indicato per
gli innovatori dei parametri
sociali. Potrebbe indurli
a riflettere. Ammesso
che ne abbiano le disposizioni interiori.