La cultura è ponte anche per noi

Francesco

Meucci

È chiaro che questa candidatura a capitale della Cultura ci piace parecchio e ci entusiasma – senza offesa per nessuno – molto più di tante altre iniziative prese sin qui da questa amministrazione. Intanto, perché è una sfida che sentiamo di poter giocare (e vincere) tutti insieme, dando anche noi un nostro modesto contributo e supportando l’amministrazione nella visione, appunto, della cultura come un ponte che unisce, mette insieme e aiuta a migliorarsi l’un l’altro nelle reciproche differenze. Un percorso che aiuterà a riempire la parola ”cultura” di tanti significati, alcuni palesi, altri da scoprire e costruire pezzo su pezzo tutti insieme. E poi ci piace perché, come peraltro abbiamo già detto, è una doppia intrigante sfida. Lucca è già a tutti gli effetti una Capitale della Cultura; lo è senza bisogno di aggiungere altro e senza bisogno di alcun riconoscimento formale o sostanziale. Adesso questo essere capitale va tradotto – e qui viene il bello – in un’idea vincente e capace di portare reali benefici al territorio. Le insidie non mancano. A partire dal realizzare un progetto che anzitutto sia all’altezza delle aspettative dei lucchesi. Siamo convinti che prima che a Roma questa sfida si vinca a Lucca, mettendo in campo una visione di Capitale che raccolga le tante sensibilità della città e le innalzi a potenzialità per la collettività, lucchese e non solo. E’ da qui – a nostro giudizio – che bisogna partire per costruire quel ponte cui accennava il sindaco Pardini. Certo, gran parte del successo dipenderà anche dal contributo che arriverà dal resto della Lucchesia e anche dalla Versilia. Noi siamo certi che gli indubbi vantaggi di una vittoria ricadrebbero su tutti, Pardini sembra aver incanalato il discorso proprio su questo binario. Insomma, le condizioni ci sono tutte perché sia un’avventura faticosa, sì, ma anche appagante.