La carovana di Greenaway in città. E Hoffman scopre il centro di Lucca

Primo giorno di prove costumi e trucco, mentre l’attore premio Oscar si è regalato una serata dentro le Mura

di Iacopo Nathan

LUCCA

Se non ci trovassimo davvero nel dietro le quinte di un film targato Hollywood, verrebbe proprio da pensare “sembra un film“. Il primo giorno di lavoro della carovana della pellicola di Peter Greenaway è proprio come ci si potrebbe immaginare pensando ad una produzione cinematografica di livello internazionale. Il campo base allestito all’interno del Cortile degli Svizzeri, con una lunga fila di camion attrezzati come piccoli appartamenti per le star, e un continuo andirivieni di persone addette un po’ a tutto quello che si nasconde dietro alla pellicola. Da chi si è occupato di portare tutto il materiale necessario per la pulizia, dallo scottex fino al mocio e tutti i prodotti per l’igiene, a chi ha procurato a tutta la troupe le immancabili bottigliette d’acqua. Perché la giornata di ieri, nonostante il jet lag del lungo viaggio intercontinentale e la stanchezza, è stata dedicata al trucco e alla prima prova costumi per attori e comparse. Non era difficile, infatti, camminare per piazza Napoleone e scorgere un “morto“, perfettamente truccato come sarà poi in scena, muoversi da un van e l’altro o farsi fotografare sotto la pioggia di ieri mattina, magari con un caffè americano in mano, negli iconici bicchieri con tappo che fanno parte di quell’immaginario. E poi pizze, schiacciatine, sacchetti dei supermercati e chi più ne ha più ne metta, pronti a soddisfare ogni richiesta dello stellare cast. Assente ieri mattina il regista, Peter Greenaway, impegnato in altre faccende tra casa e location in esterna, con la gestione affidata alla moglie Saskia Boddeke, spesso accompagnata dal piccolo Spoon, il simpatico Border Collie diventato un po’ la mascotte di tutta la produzione. Non si è fatta vedere Helen Hunt, premio Oscar del ’98 con “Qualcosa è cambiato“, arrivata giovedì come gran parte dei protagonisti, ma ancora intenta a riposarsi. Per quanto riguarda Dustin Hoffman, invece, il mitologico attore si è concesso un venerdì sera di svago in città. Prima alla libreria Mondadori, dove è andato insieme alla moglie.

"Ha comprato un paio di occhiali da lettura - racconta Erica, la commessa che l’ha servito -, mentre la moglie ha scelto alcune cartoline di Lucca. All’inizio non l’avevamo riconosciuto, fortunatamente poi ci siamo accorte di chi fosse. E’ stato gentilissimo, ha fatto la foto con noi e poi ci ha chiesto se fosse venuta bene o se volessimo farne un’altra. Non me lo aspettavo, è stato davvero disponibile, forse anche complice il fatto che la libreria stava chiudendo e non c’era nessuno". Per la sera, invece, il più classico dei menù da turisti in visita in Toscana: insalta mista, bistecca alla fiorentina e una bottiglia di Palistorti, vino rosso del territorio, alla Buca di Sant’Antonio. Il due volte premio Oscar, insieme alla moglie si è concesso anche un cono da “I gelati di Piero“ in via Roma, apprezzando particolarmente il gusto ai frutti di bosco.

Tanti i curiosi, che a più riprese si sono affacciati da piazza Napoleone, nella speranza di vedere, almeno da lontano, il super showman. Un pellegrinaggio di fan da tutta la Toscana, con il sogno di poter incontrare Hoffman e potersi magari scattare il proverbiale selfie. Nonostante gli anni e qualche capello bianco in più, il fascino di “Raymond Babbitt“ è intramontabile.