Insieme per non dimenticare Emozioni per la cerimonia a 79 anni dal sacrificio del Gruppo Valanga

Ricordati i 19 giovani partigiani che il 29 agosto ’44 persero la vita durante il conflitto a fuoco, attirando volontariamente i tedeschi verso di sé sul Monte Rovaio, per evitare rappresaglie contro la popolazione.

Insieme per non dimenticare  Emozioni per la cerimonia a 79 anni  dal sacrificio del Gruppo Valanga

Insieme per non dimenticare Emozioni per la cerimonia a 79 anni dal sacrificio del Gruppo Valanga

Un sacrificio da ricordare, commemorare con tutti gli onori e tramandare come monito, oltre che come esempio di valore civico per le nuove generazioni. Questo lo spirito alla base della giornata di domenica, vissuta in ricordo della tragica battaglia del 29 agosto 1944 e dei 19 partigiani del Gruppo Valanga, tutti giovanissimi, che persero la vita durante il conflitto a fuoco, attirando volontariamente i tedeschi verso di sé sul Monte Rovaio, per evitare rappresaglie nei confronti della popolazione locale.

Un evento annuale che si ripete da 79 anni e iniziato, come da rituale consolidato, con la deposizione di una corona ai caduti nel cimitero comunale di Gallicano da parte del sindaco David Saisi che, in compagnia di molti rappresentanti delle istituzioni civili e militari e altrettanti di realtà associative e di cittadini, ha ricordato la figura del comandante del Gruppo Valanga, Leandro Puccetti. Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, morì dopo pochi giorni dalla battaglia per le gravi ferite subite. Aveva 21 anni. A Gallicano il giovane Comandante, studente iscritto alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Pisa, era nato, viveva con la sua famiglia e oggi riposa.

Subito dopo la semplice cerimonia, il già nutrito gruppo si è rafforzato ancora per raggiungere la cappella votiva a memoria dei caduti del Gruppo Valanga in località Foce del Piglionico a oltre 1.100 metri di altitudine, sull’Alpe di San Antonio nel comune di Molazzana. La cappella, che si trova ai margini del piazzale intitolato dal 2016 a “Mamma Viola“, Viola Bertoni Mori, madre del componente del Gruppo Valanga Alfredo Mori e Medaglia d’oro al Valor Civile, quest’anno ha compiuto 60 anni dalla sua costruzione. Nell’occasione, l’Associazione Toscana Volontari della Libertà, presidente Simonetta Simonetti, con la Federazione Italiana Volontari e il suo consigliere nazionale Andrea Giannasi, che recentemente hanno annunciato di aver definito un primo progetto per la sua prossima riqualificazione. A ricordarlo è stato il sindaco di Molazzana, Andrea Talani, prima dell’inizio della santa messa celebrata da fra Benedetto Matthiew.

Presenti alla celebrazione, tra gli altri la figlia di “Mamma Viola“, il Governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, il consigliere regionale Mario Puppa e il vicepresidente nazionale di Anpi Carlo Ghezzi. "Oggi ricordiamo il coraggio e la determinazione dei giovani partigiani del Gruppo Valanga dimostrata il 27 agosto del 1944 - ha commentato Giani - . I partigiani del Gruppo Valanga combatterono per la libertà con audacia e sacrificio, resistendo fino alla fine del combattimento, ma furono accerchiati dalle forze preponderanti dei tedeschi. Onorarli è un nostro dovere, nel ricordarci di imparare dalla storia. Con il loro eroico gesto i diciannove giovanissimi partigiani uccisi del Gruppo Valanga impedirono che i tedeschi si accanissero sulla popolazione civile, come pochi giorni prima era accaduto a Sant’Anna di Stazzema e a Vinca".

Fiorella Corti