Infermieri, violenze in crescita. Campagna per fermare l’odio “Non prendertela sul personale“

Lo slogan “viaggerà“ con avvisi sui bus e online per tentare di disinnescare un trend pericoloso. L’iniziativa è dell’Opi (Ordine professioni infermieristiche) presentata ieri dal presidente Gabriele Ciucci.

Infermieri, violenze in crescita. Campagna per fermare l’odio “Non prendertela sul personale“

Infermieri, violenze in crescita. Campagna per fermare l’odio “Non prendertela sul personale“

Lo slogan è di sicuro appeal: “Non prendertela sul personale“. E se quest’anno già ci sono 26 segnalazioni arrivate dagli ospedali della provincia di violenze verabali e fisiche contro i camici bianchi si può ben comprendere di quanto ci sia bisogno di questa campagna lanciata dall’Ordine professionale degli infermieri di Lucca. Il monito, teso a formare e educare il cittadino, “viaggerà“ a bordo dei bus in provincia già nel mese di maggio, ma anche in “rete“, e attraverso spot dedicati. La campagna è stata presentata ieri nella sede dell’Opi a Sant’Anna dal presidente Gabriele Ciucci e dalla responsabile scientifica nonché vicepresidente Laura Bertolotti. Con loro anche Mila Mazzotti, dirigente infermieristica della Zona di Lucca. "Nei primi mesi del 2024 – afferma Ciucci - i casi segnalati in provincia di Lucca sono già 26 e, sebbene in media vengano attaccate soprattutto le donne, 17 di questi riguardano uomini; se il trend sarà confermato nei prossimi mesi, segna un cambio di rotta, in questo senso. Le cifre esposte confermano, se ce n’è bisogno, la necessità di intervenire sull’informazione e l’educazione della cittadinanza, cosa che intendiamo fare con questa campagna".

"Il fenomeno della violenza contro gli operatori sociosanitari ha una grande rilevanza a livello sociale – commenta Bertolotti – Come OPI vogliamo farci promotori della non-violenza e del rispetto tra operatori, pazienti e familiari dei pazienti perché senza non-violenza e rispetto non può esserci cura. Riteniamo che il cittadino debba essere coinvolto in questo processo e l’intento della nostra campagna è educativo, non vittimistico né accusatorio".

Da parte sua Mazzotti ha sottolineato come il problema sia fortemente attenzionato a livello regionale e locale dall’Azienda sanitaria e come per fare questo sia attivo un lavoro di coordinamento tra ASL e ordini professionali. La campagna prevede l’utilizzo di tre immagini e tre slogan differenti, mirati a sottolineare altrettanti aspetti della professione infermieristica e del rapporto con i pazienti e i loro familiari. C’è un sacco da pugilato, chiaro riferimento alla violenza fisica di cui troppo spesso gli infermieri sono vittima nei luoghi di cura; c’è un’immagine con alcuni operatori che si muovono velocemente in un corridoio mentre un grande orologio sulla parete sembra immobile, a indicare la diversa percezione del tempo, per il paziente e l’operatore sanitario; c’è infine un’infermiera che lavora al computer mentre in sala alcune persone aspettano il loro turno, per sottolineare come il lavoro di cura sia fatto anche di una parte burocratica, spesso finalizzata ad assicurare il giusto e necessario raccordo con il medico di famiglia o tra i diversi specialisti che possono seguire lo stesso caso.

Laura Sartini