Lucca, infermieri alle corde: scatta lo sciopero

NurSind Lucca si appella ai sindaci: “Mai avremmo pensato di arrivare a tanto, ma dopo due anni sotto organico non ce la facciamo più“

Infermieri in prima linea

Infermieri in prima linea

Lucca, 14 gennaio 2022 - “Siamo arrivati alle porte coi sassi, parafrasando un vecchio detto popolare che fa capire la realtà sanitaria di questi giorni“. L’efficace incipit è della segreteria Territoriale NurSind Lucca che proclama lo sciopero generale per il 28. Infermieri ancora e più che mai alle corde – dopo due anni di pandemia – che sopperiscono alle carenze di personale interrompendo ferie e accumulando ore di straordinario.

Tutto ciò considerando anche il fatto che ci sono diversi infermieri assenti per Covid anche al San Luca. “La nuova escalation covid, la quarta ondata, ci obbliga a riflessioni che portano alla luce ancora una volta le inefficienze nella gestione di questa pandemia ai danni dei cittadini e dei professionisti della salute – denuncia NurSind Lucca –. L’amministrazione regionale, nonchè le direzioni delle varie aziende ospedaliere e delle ASL hanno perpetrato gli stessi errori, la stessa incapacità di programmazione e di implementazione di azioni e politiche atte a fronteggiare una situazione che già all’inizio del 2020 si prospettava drammatica e adesso si preannuncia catastrofica. Nonostante tutto questo permane il blocco delle assunzioni con concorsi già espletati e graduatorie già in essere, peggiorando la voragine storica nelle dotazioni organiche, alla quale si aggiungono pensionamenti, certificati lunghi, gravidanze non sostituite, assenze per infezioni da covid, quarantene“.

“In questi giorni – continua il sindacato degli infermieri – hanno annunciato lo sblocco delle assunzioni, ma va considerato che gran parte delle assunzioni annunciate, sono costituite da infermieri che già stanno lavorando a tempo determinato e che proprio per questo non porteranno nessuna implementazione nelle dotazioni organiche. Un esiguo incremento forse lo potremo vedere non prima di un paio di mesi, tempo dovuto all’iter burocratico necessario all’espletamento delle pratiche per le assunzioni. L’aumento dei contagi, la recrudescenza dei quadri clinici, l’aumento dei ricoveri, hanno portato alla riapertura delle degenze e delle terapie intensive covid positivi e all’implementazione dei posti letto, senza che la regione e le direzioni aziendali avessero veramente pianificato una strategia organizzativa per affrontare questa ennesima ondata che per tutti era prevedibile“. Un dato che gli infermieri Nursind giudicano positivo è quello legato ai vaccini: “Oggi abbiamo 7 pazienti in intensiva, tutti non vaccinati. L’hanno scorso in questo periodo ne avevamo 30“. 

“Purtroppo avevamo già paventato che un’altra ondata associata al blocco delle assunzioni non sarebbe stata sostenibile anche con questi numeri, più ridotti, in terapia intensiva. Siamo chiamati, spesso all’ultimo, su più fronti: dalle degenze, alle vaccinazioni, tamponi, Usca, tracciamento. Manca personale, e i servizi domiciliari e territoriali, la cui attività riveste un ruolo nevralgico in un periodo come questo, non sono stati implementati adeguatamente“.

“Mai avremmo pensato di arrivare a questo punto, ma dopo due anni di richieste completamente inascoltate non abbiamo altra scelta che proclamare uno sciopero generale per il prossimo 28 gennaio al fine di manifestare il nostro disagio che ad oggi ha raggiunto un livello non più sostenibile – annuncia NurSind –. Chiediamo a tutte le istituzioni, agli ordini professionali, ai sindaci di supportare la nostra richiesta di aiuto che deve necessariamente essere raccolta al fine della tutela della salute di tutta la collettività“.