
L’ispettore superiore Roberto Femia sul posto con i vigili del fuoco e alcuni dei consulenti di parte (foto Alcide)
Lucca, 24 ottobre 2017 - Una «rottura da fatica» dell’acciaio, un fenomeno tipico dei metalli che ha luogo per sollecitazioni che, applicate solo una sola volta, risulterebbero completamente innocue. E’ questa una delle ipotesi che si affaccia per spiegare il rebus del braccio meccanico della gru spezzatosi il 1 settembre scorso in via Veneto, che ha causato la morte dei due operai della «Cooperativa agricola Morelli», Antonio Pellegrini ed Eugenio Viviani.
Le complesse operazioni dei periti sul macchinario sequestrato dalla Procura sono iniziate ieri al garage «Blefari», alla presenza di tutti i consulenti e di alcuni avvocati. Per la Procura gli ingegneri Renzo Capitani, Fabrizio D’Errico e Costantino Balboni. Per i 14 indagati, altri 10 tecnici: gli ingegneri Vito Landi, Andrea Casaroli, Salvatore Morasca, Paolo Mazza, Donato Firrao, Gino Zampieri, Enrico Albarelli, Stefano Vassena, Achille Dall’Aglio, Francesco Chichi. Per i familiari delle vittime, invece, presenti l’ingegner Paola Petracci e l’ingegner Giovanni Bargagli Stoffi. Alle verifiche, sotto la supervisione della squadra mobile della questura, hanno preso parte anche tecnici dell’Asl e dei vigili del fuoco.
Ciascun consulente è salito sulla gru dei vigili del fuoco, per visionare da vicino e fotografare la frattura del braccio meccanico. Il bordo del taglio è apparso netto, solo in un punto mostra una sorta di baffo. Ci vorranno tempo e analisi dettagliate per dare risposte certe, anche se qualcuno parla di probabile «rottura per fatica», fenomeno tipico dei metalli e in particolare dell’acciaio, ma proprio per questo evitabile con un’adeguata qualità dei materiali utilizzati e controlli accurati.
Le perizie proseguiranno il 24 novembre con ulteriori accertamenti: saranno effettuate alcune prove funzionali del mezzo, nonché lo smontaggio del braccio fratturato. Si procederà anche ad operazioni di taglio per l’asportazione delle due superfici di frattura. Ci vorranno ancora mesi prima di avere risposte nero su bianco e dare un perché a questa sconcertante tragedia.
Intantoper permettere l’allestimento dell’area Movie di Lucca Comics & Games sotto il loggiato di Palazzo Pretorio, sono stati rimossi i «ricordi» dei due operai morti in via Veneto. Dopo aver informato i familiari, infatti, alcuni addetti di Lucca Crea e del Comune hanno trasportato gli oggetti e i biglietti che testimoniano la vicinanza e il dolore della città, in un magazzino comunale, anche allo scopo di preservarli. Sul luogo dell’incidente verrà apposto poi un cartello per ricordare la tragedia.