
La presenza femminile in CRI è una costante sin dall’inizio della sua nascita. La fondazione del Corpo si fa risalire, ufficialmente, al 9 febbraio 1908. In realtà i primi corsi per Infermiere Volontarie risalgono all’anno scolastico 1906-1907 per merito di Sita Meyer Camperio che, coadiuvata da altre nobildonne milanesi come Rosa Curioni De Marchi e Matilde Visconti di Modrone, istituì il primo corso a Milano presso il Palazzo d’Igiene. Già nel dicembre 1908, in occasione del devastante terremoto calabro-siculo, centoventi infermiere volontarie, da tutta l’Italia, parteciparono ai soccorsi alla popolazione. Dall’ottobre 1911 al marzo 1912, in occasione della Guerra Italo-Turca, circa sessanta Infermiere Volontarie si alternarono sulla Nave Ospedale Menfi; tra loro la Duchessa Elena d’Aosta. Questo fu il primo intervento di donne italiane, in ambito sanitario, all’interno di un’operazione di guerra. Con lo scoppio della prima guerra mondiale la mobilitazione delle donne nei vari settori lavorativi fu un’esigenza necessaria alla quotidianità anche se le donne della classe popolare avevano da sempre lavorato e fu, per loro, solo un penoso aumento di sacrificio.
Le infermiere volontarie diventarono una presenza importante al fianco della Sanità Militare, nelle ambulanze chirurgiche lungo la linea del fronte, negli ospedali da campo, nei posti di soccorso e nei treni ospedale oltre diecimila Crocerossine; la pandemia di “spagnola” causò, per molte di loro, la morte. Più di trenta morirono per causa di servizio e molte furono ferite durante i bombardamenti. Nella nostra provincia i corsi per infermiere volontarie si svolgevano presso l’ospedale civile sotto la direzione di due medici della CRI: Bianchini e Guarnieri. Nel luglio 1911 presso i lazzaretti di S.Ponziano, S.Cassiano, S.Cassiano di Moriano e Marlia, oltre ai medici e ai soldati si ha conferma della presenza di un’infermiera volontaria. Sempre come impegno attivo da parte del sotto comitato di CRI lucchese venne riorganizzato un impianto ospedaliero e di soccorso territoriale. Il sotto comitato femminile formato da donne appartenenti alla nobiltà lucchese ebbe una fisionomia normale solo nel 1921. Venne nominata Vice ispettrice delle infermiere volontarie la marchesa Antonietta Mansi e la prima riunione sotto la presidenza del dottor Cassano vide presenti le signore Antonietta Mansi, Giselda Chiarini, Maria Casentini, Teresa Rossi, Alina Pini, Angela Barsanti alle quali vanno aggiunti i nomi di due assenti Contessa Matilde Orsetti e Olga Fornasari di Verce. L’elemento femminile di Croce Rossa, almeno per l’ambiente lucchese, svolse sempre il suo compito senza clamori e all’ombra di quello maschile pur costituendone l’essenziale sostegno. (...continua...)
Simonetta Simonetti (ATVL)