Impianto fotovoltaico. Scatta la mobilitazione

I cittadini preparano una marcia da Porcari alla soprintendenza di Lucca. L’ultima speranza per fermare i lavori è il vincolo paesaggistico.

Impianto fotovoltaico. Scatta la mobilitazione

Impianto fotovoltaico. Scatta la mobilitazione

Scatta la mobilitazione generale. Una marcia da Porcari a Lucca. Sulla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Forabosco, nei pressi del lago dell’ex Fornace e della collina a Porcari, i cittadini si stanno organizzando. Per loro l’unica speranza è il vincolo paesaggistico da parte della Sovrintendenza.

"Dobbiamo dare un segnale forte – affermano i residenti, – prendiamo appuntamento e parliamo con la Sovrintendenza, andiamo in tanti a piedi, una delegazione incontrerà i dirigenti per chiedere di nuovo il vicolo che, tra l’altro, il vincolo un tempo c’era. E’ forse l’unica speranza. La bellezza del paesaggio come argine all’impianto. Dobbiamo organizzare questa manifestazione prima del 10 luglio, quando ci sarà la prossima udienza al Tar". Già nelle scorse settimane furono issati striscioni e cartelli contro la struttura. La storia è nota: su un terreno acquisito da una ditta agricola, la stessa ha chiesto a fine 2023 le autorizzazioni per la realizzazione di un impianto da 3,44 megawatt, novemila pannelli su una superficie di 30 mila metri quadrati, tra un lago, la collina e un polmone verde notevole. Il Comune ha detto No sin da subito alle varie istanze. L’impresa ha fatto ricorso al Tar. Adesso il Municipio fa ricorso al Consiglio di Stato, organismo superiore in fatto di giurisdizione amministrativa, impegnando la decisione del Tar Toscana che nei giorni scorsi aveva sospeso il provvedimento di diniego nei confronti dell’azienda agricola che vorrebbe installare la struttura e che, in teoria, potrebbe cominciare subito i lavori.

Il sindaco, Leonardo Fornaciari, commenta: "Da qui al 10 luglio, data in cui il Tribunale Amministrativo ha fissato l’udienza di merito, potrebbe esserci lo start al cantiere. La possibilità di costruire subito per noi rappresenta un danno. Quindi chiederemo che la sospensiva del Tar sia modificata e che quindi si possa attendere il prossimo 10 luglio. Crediamo nelle nostre motivazioni. Pensiamo di avere ragione: bisogna andare al dibattimento prima di costruire. Abbiamo fatto gli atti che servivano e i nostri legali stanno lavorando. Avevo sempre detto che sarebbe stata una vicenda complicata – chiosa il primo cittadino – ma ho anche sempre detto che faremo tutto il possibile per tutelare le bellezze del nostro paese. Lo ripeterò fino alla noia: ok alle energie rinnovabili, ma non ad ogni costo e in ogni luogo".

Massimo Stefanini