
Il trionfo delle tavole Pienone nei ristoranti e non solo per Pasqua “La convivialità vince“
Non solo Pasqua. Un po’ tutta la settimana è “benedetta“ dai ristoratori lucchesi, praticamente tutti al completo. E’ pressochè impossibile trovare un posto a tavola per chi si risolve all’ultimo tuffo. Ma c’è anche chi ha pronto il piano “B“, e dribla l’assalto optando per la cena.
“Non è inconsueto – dice Marilina Sari dello storico “Giulio in Pelleria“–. Molti hanno prenotato per la cena di domenica per potersi dedicare liberamente la giornata in giro e evitare la ressa. Anche giovedì sera in realtà avevamo tutto pieno, come sarà per Pasqua e per lunedì. Per Pasqua ho un menù alla carta con piatti della tradizione, tra i primi i pici al ragù della Val D’Orcia, poi la guancia di vitella brasata e ovviamente l’agnello“. Si poteva fare addirittura di più e meglio se la primavera non avesse improvvisamente scioperato consentendo di apparecchiare anche la sera all’esterno.
“Ce lo possiamo scordare – dice Antonio Fava, presidente Fipe ristoratori e titolare dell’Osteria Dal Manzo –. La sera specialmente fa freddo, non è pensabile di allestire i tavoli fuori. Ma il quadro è positivo, e lo dico anche perchè ho sentito i colleghi in città, tutti al sold out. Questo fa ben sperare sulla stagione che sta iniziando. C’è una gran voglia di tornare al ristorante non solo per mangiare ma anche per godersi di più la compagnia, e recuperare anche quel periodo nero di pandemia. Tanti anche i turisti, soprattutto a medio raggio europeo, soprattutto francesi, svizzeri e tedeschi“. E i prezzi? “Anche qui posso parlare anche per gli altri, c’è l’impegno di tutti di non ritoccarli rispetto allo scorso anno, anche se i costi, dalle bollette alla materia prima verdure comprese, sono lievitati in modo esponenziale“.
C’è anche chi fa festa, e chi conosce Aurelio Barattini e la sua Antica Locanda di Sesto (normalmente chiusa anche il sabato) non si stupisce più di tanto. “Per Pasqua siamo chiusi per poterci ritrovare anche noi in famiglia, momenti che altrimenti non ritornano – sottolinea Aurelio –. Ma in realtà è tutta la settimana che siamo pieni, tutti i giorni. E questo perchè gli stranieri in questo periodo tornano a popolare le loro case sulle colline. A pranzo e a cena si è sempre lavorato bene, con i clienti locali e anche con turisti, sia europei che americani. Siamo al tutto esaurito anche per lunedì dove proponiamo, come sempre, il nostro menù alla carta, ovvero ciò che sappiamo fare. Con l’aggiunta, ancora per poco, della garmugia“.
La zuppa primaverile lucchese è in menù anche alla Buca di Sant’Antonio – un ristorante che porta con se oltre 200 anni di storia – con lo chef Giuliano Pacini. Un trionfo di sapori nel menù fisso con i piatti tipici della tradizione, ma è inutile stuzzicare l’immaginazione: anche in questo caso nessun tavolo libero nè per oggi nè per Pasqua.
Laura Sartini