REDAZIONE LUCCA

Il sogno liberale di Marcucci "Terzo polo unito verso le Europee"

L’obiettivo dell’ex senatore dem è far confluire le varie anime nel gruppo parlamentare di “Renew“. Il dialogo è con Italia Viva e Azione, ma anche con quel centrodestra moderato orfano di Berlusconi .

Il sogno liberale di Marcucci "Terzo polo unito verso le Europee"

di Teresa Scarcella

Deluso dalle passate elezioni politiche e dai cambiamenti interni al Pd, a cominciare dall’incoronazione di Elly Shlein, l’ex senatore dem Andrea Marcucci è uscito di scena dal partito, ma non dallo scenario politico. Né, tantomeno, dal dibattito locale e nazionale.

Ha definito “fallimentari“ le celebrazioni pucciniane. Qual è stato il fallimento?

"Nel comitato non si è creato il clima di collaborazione e i risultati si vedono. Siamo molto indietro e si rischia di trasformare questa opportunità in un bancomat, senza una grande operazione internazionale. Arrendiamoci all’evidenza e proviamo, quantomeno, a recuperare il recuperabile".

Di chi è la responsabilità?

"Non può non essere di chi ha il compito di gestire. Il presidente Veronesi sbaglia l’approccio. La creazione di un sistema locale, la valorizzazione del territorio, e quella di un sistema più ampio, attrattivo per il mondo, non sono in antitesi. Era possibile crearlo, non so se lo è ancora. I fondi erano sufficienti e a quelli, con intelligenza, se ne potevano intercettare di altri. Ci voleva una presidenza capace a gestire l’insieme. Dall’altra parte, l’amministrazione comunale di Lucca è stata debole. Come sulla questione del Caffé di Simo. Dovrebbe farsi carico di una proposta che porti al suo riutilizzo. È un obbligo di tutti lavorare per recuperalo".

A tal proposito. Che idea si è fatto del primo anno di giunta Pardini?

"Pardini è una persona educata, capace di avere buoni rapporti e di essere presente, ma manca una visione. Si tagliano nastri, ma non ci sono i grandi progetti. Sono preoccupato per gli assi viari. Il Comune dovrebbe essere più pugnace sul tema. Si sta facendo poco".

Il suo progetto politico, invece, a che punto è?

"Sto lavorando per creare un terzo polo il più ampio possibile, che abbia il primo passaggio in vista delle prossime elezioni europee. Il dialogo è con Italia Viva, Azione, +Europa e la galassia delle associazioni culturali di area liberale, liberaldemocratica, radicale, repubblicana, per una presenza nel gruppo parlamentare di Renew. Non ho interessi elettorali, ma sono molto motivato. Poi ci sono le varie partite comunali. Ho una buona opinione di sindaci come Menesini, Campani, Andreuccetti, Tagliasacchi. Guardo con interesse anche all’ipotesi tornare all’elezione diretta del presidente provinciale. Se così fosse, credo che Menesini sia il candidato giusto del centrosinistra, anche con consensi allargati al Terzo polo, qualora le realtà siano d’accordo. Ha la mia considerazione".

Proverà a “rubare“ qualche membro del Pd?

"LdE (Liberali e democratici europei) è una piccola associazione, faremo le tessere e chi non le vuole potrà restare altrove. Non metterò divieti, ma neppure giocherò a rincorrere. Se qualcuno vuole venire lo accolgo a braccia aperte, anche perché credo che con il Pd si debba in prospettiva collaborare, se ci saranno le condizioni. Non solo col Pd, ma anche".

Anche con la destra moderata, orfana di Berlusconi?

"Qualcuno militava nel centrodestra sperando nella rivoluzione liberale. Non c’è stata. Il centrodestra si è spostato a destra e alla guida c’è Meloni, una politica sovranista, a volte populista, molto furba e intelligente. Quindi si, spero che qualcuno guardi a LdE con simpatia e voglia di dialogare".