Il ricordo dei 16 ragazzi deportati ad Auschwitz

Si è svolta a Castelnuovo la cerimonia commemorativa dei 16 ragazzi ebrei internati e deportati ad Auschwitz. L'evento ha coinvolto gli studenti e le autorità locali, sottolineando l'importanza dell'educazione al rispetto per combattere la discriminazione. La memoria è fondamentale per affrontare le sfide attuali.

Si è svolta a Castelnuovo, nella sede dell’Istituto Comprensivo in via Roma, l’annuale cerimonia commemorativa in memoria dei 16 ragazzi ebrei internati nel capoluogo dal 1941 al 1943, deportati poi ad Auschwitz dove trovarono la morte, con l’intento di mantenere costantemente viva la memoria, affinché i giovani di oggi crescano in una dimensione umana sensibile al dolore del prossimo. Un momento sentito e intenso di riflessione, con gli studenti degli istituti scolastici del capoluogo, per ricordare una pagina importante di storia locale che si intreccia con quella più universale della Shoah. Erano presenti il sindaco Andrea Tagliasacchi e un’ampia delegazione della giunta comunale, la dirigente scolastica dell’Isi Garfagnana Mila Berchiolli, la dirigente dell’Istituto Comprensivo Giovanna Angela Puccetti e il parroco di monsignor Angelo Pioli.

Dopo il ricordo dei nomi 16 ragazzi ebrei, letti ad alta voce dagli studenti dell’Isi Garfagnana, c’è stato un momento di riflessione, con musiche e letture di testi, proposto dagli allievi dell’Istituto Comprensivo. I dirigenti scolastici dei due istituti hanno messo in evidenza l’importanza di momenti di condivisione come questo, affinché, uniti, si possa credere di riuscire a combattere la ferocia e la sopraffazione.

Da parte sua, l’amministrazione comunale ha sottolineato come la lotta alla discriminazione e al razzismo cominci proprio dall’educazione dei ragazzi al rispetto per l’altro.

"E’ questa un’occasione viva- ha dichiarato il sindaco Andrea Tagliasacchi - per riflettere sul presente alla luce di quanto ci sta accadendo intorno. Siamo qui per dire che, forse, la chiave è dentro di noi. Restare connessi con il mondo, aderenti alla realtà, usando con consapevolezza gli strumenti di comunicazione che la tecnologia oggi offre. Questo ci deve guidare nei sentimenti che nutriamo verso gli altri. Perché la memoria non è scontata, ma ha un valore profondo e deve essere costruita in rapporto diretto con chi ha provato e visto certe situazioni".

Dino Magistrelli