IL QUESITO DEL CONTE MESTOLA
Stava a sede’ sul poggio, a mattinate,
a fumassi vel fetido toscano,
e prima di vedello, le tanfate
facevano già rece da lontano.
Dicevan ch’era un conte, e avea ‘na bazza
a mestolon, ‘ome vella delle streghe;
musone e solitario, ‘un facea razza
mai con nessuno, e non voleva seghe.
Ni si passava davanti in biciletta,
si ridacchiava, ‘un si trovava pace;
era ‘no spasso, guasi ‘na burletta.
Ma un giorno ‘l conte diventò loquace,
e ritto ‘n piedi, senza alcuna fretta,
proferì vel quesito suo salace:
“O brodi, ma la gnagnera ‘un vi piace?”