
"Il medico non c’entra, avvio indagini difensive"
Sono ancora molti i punti da chiarire nel “giallo“ della misteriosa aggressione ai danni dell’americano di 82 anni abitante in via Busdraghi. L’anziano è ancora ricoverato a Cisanello con lesioni alla testa guaribili in 40 giorni, mentre è finito in carcere il suo amico medico 42enne, arrestato dai carabinieri con la pesante accusa di tentato omicidio. I prossimi giorni saranno decisivi, anche in base agli elementi che potrebbero emergere dagli accertamenti tecnici che saranno svolti mercoledì prossimo dalla SIS del Comando Provinciale Carabinieri di Firenze nell’abitazione dell’82enne e sulla Fiat 500 del professionista, che sono sotto sequestro.
Uno snodo cruciale. Il medico arrestato continua infatti a gridare infatti la propria estraneità alla vicenda e il suo difensore, l’avvocato Florenzo Storelli, ha avviato una serie di indagini difensive seguendo ipotesi alternative. "E’ in carcere ed è molto provato – sottolinea il difensore – perché ribadisce di essere estraneo all’aggressione. Sempre che di aggressione si tratti, perché le ferite sono compatibili anche con una caduta. L’anziano era stato dimesso nel pomeriggio di sabato dall’ospedale, prendeva vari farmaci importanti ed era in condizioni psicofisiche non molto buone. Il mio cliente l’ha salutato la sera all’ora di cena ed è andato via tranquillo e rassicurato, perché la badante ha detto che avrebbe dormito lì in casa".
"Poi qualche ora dopo – prosegue l’avvocato Storelli – c’è stato il drammatico episodio ancora tutto da chiarire. L’82enne ha chiesto aiuto e sono intervenuti i vicini. Non riuscivano ad aprire la porta, chiusa dall’interno, ma alla fine ci è riuscita la badante che, è emerso, era invece andata a dormire fuori. In camera c’era del sangue per terra, ma sono state trovate solo impronte di piedi nudi, quelli dell’anziano".
"Non è certo una fantasia – prosegue l’avvocato – pensare che sia caduto rovinosamente a terra al buio e poi, in stato confusionale, abbia dato la colpa al medico, in pratica l’ultima persona che aveva visto in casa. Comunque noi vogliamo approfondire ogni ipotesi e forniremo nuovi elementi. Ci sono poi fatti emersi in queste ore, come la recentissima nomina a unico erede di una persona di fiducia dell’anziano. Il quadro ci sembra dunque più complesso di quanto potesse apparire agli stessi inquirenti in un primo momento".
Per adesso la difesa non ha presentato istanze di scarcerazione o di riesame. Saranno infatti decisivi gli ulteriori accertamenti investigativi dei carabinieri per capire se la posizione del medico si aggraverà o potrà essere rivista, alla luce dei riscontri tecnici su abiti, auto, abitazione, cellulare e computer.
Paolo Pacini