Il Massaciuccoli sceso ai limiti di guardia

E’ sceso di 26 centimetri sotto il livello del mare. Dieci giorni fa era a meno 19. Sarà riattivato il sistema di pompaggio di Pontasserchio

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Il Paese ha sete. L’ondata di siccità che sta attraversando l’Italia – tra laghi a secco, torrenti aridi, il mare che si fa strada nei fiumi ormai ridotti a strade di fango – è la peggiore degli ultimi 70 anni. E sulle nostre sponde il livello del Massaciuccoli è sceso di 26 centimetri sotto il livello del mare. Era arrivato a meno 19 centimetri poco più di dieci giorni fa. "Se nei prossimi dieci giorni non dovesse piovere, scatterebbe automaticamente la misura di salvaguardia prevista dalle norme del Piano di assetto idrogeologico e con essa – spiega il presidente del Consorzio di Bonifica, Ismaele Ridolfi - il divieto, o una forte limitazione, ai prelievi d’acqua per uso irriguo". Una misura di salvaguardia che l’Autorità di bacino distrettuale metterebbe in atto automaticamente per evitare gravi danni ambientali legati sia alla carenza d’acqua sia al probabile ingresso di acqua salata dal mare..

Per scongiurare questo rischio l’ente consortile si è attivato per capire tempi e modi della riattivazione dell’impianto di Pontasserchio, un sistema di pompaggio che consentirebbe di immettere 170 litri al secondo nel sistema del bacino di Massaciuccoli, utilizzando il canale Barra. "Come già avvenuto in occasione dell’emergenza idrica del 2017, i costi e le operazioni – prosegue Ridolfi – sarebbero a carico del Consorzio".

Quest’anno l’assenza di piogge, unita alle alte temperature, ha ‘anticipato’ una situazione che nella normalità si verifica tra la fine di luglio e gli inizi di agosto. Nel 2017 il lago superò la soglia critica a partire dall’8 luglio, raggiungendo e mantenendo il picco dei meno 56 centimetri sotto il livello del mare tra il 25 agosto e il 10 settembre, giorno in cui si verificò un forte nubifragio che ne rialzò sensibilmente i livelli. "Come ogni anno – ricorda il sindaco di Vecchiano Massimiliano Angori – abbiamo convenuto con il consorzio riguardo alla necessità di far fronte al debito idrico, preoccupazione che in queste settimane si è fatta ancora più importante. Per questo è fondamentale agire in tempo e prima che vengano sospese le concessioni per la derivazione dell’acqua del lago; che – sottolinea Angori – oltre ad un’enorme valenza ambientale è di fondamentale importanza per tutte le attività agricole". Sono circa 550 gli ettari di culture che attualmente possono essere irrigate dal sistema di cateratte gestite dal Consorzio Toscana Nord. La riattivazione dell’impianto di Pontasserchio, utile a mitigare sia le criticità ambientali che quelle irrigue. sarebbe accompagnata dalla richiesta alla Regione Toscana di una deroga alla sospensione delle attività di irrigazione.

Red.Viar.