
Ancora oggi tantissime donne in Italia subiscono disparità di trattamento sul lavoro. In base alle ricerche fatte in classe, abbiamo osservato che poche sono le donne che ricoprono ruoli di maggiore importanza: molti ambiti lavorativi, infatti, sono ancora prevalentemente maschili. I dati e le testimonianze raccolti confermano che le donne hanno difficoltà a trovare un lavoro e nel momento in cui lo trovano capita che siano costrette a firmare dimissioni in bianco in caso di gravidanza o problemi di vario tipo. Inoltre, poiché la cura dei figli e della casa è ormai da tempo vista come un compito femminile, sono numerose le lavoratrici, che, per riuscire a fare tutto e bene, sono costrette a escludere un lavoro full time. Secondo un recente studio dell’Istat, infatti, in Italia il 17,3% di donne lavora part-time contro l’8,7% di uomini. I dati ci indicano che l’occupazione femminile risulta molto più bassa rispetto a quella maschile (46,8% vs 64,7%); che le donne guadagnano circa il 7% in meno rispetto ai colleghi uomini e che una donna su quattro dopo due anni dalla nascita del figlio non ha più un lavoro. Come mai la differenza di genere è ancora così evidente? La suddivisione dei compiti e i ruoli assegnati ai due sessi da millenni sono stereotipi da cui non riusciamo a liberarci? La nostra generazione ha una grande responsabilità: eliminare il pregiudizio e la falsità partendo dai nostri coetanei e dai ragazzini più piccoli, perché solo cambiando la mentalità delle persone avremo un mondo migliore.