Il forum per la pace in marcia. Sabato corteo in centro sostenuto da 50 associazioni

La manifestazione partirà dal Caffé delle Mura, poi letture di poesie, musica e l’intervento del giurista e filosofo del diritto Luigi Ferraioli. In molti arriveranno anche da fuori provincia.

Il forum per la pace in marcia. Sabato corteo in centro sostenuto da 50 associazioni
Il forum per la pace in marcia. Sabato corteo in centro sostenuto da 50 associazioni

Una grande marcia per la pace. E’ stata annunciata ieri dal Forum per la Pace di Lucca e si terrà sabato pomeriggio con partenza dal Caffè delle Mura e arrivo in Anfiteatro.

Sono oltre 50 le associazioni, le organizzazioni politiche e sindacali, i comitati e le realtà sociali e culturali coinvolte nell’organizzazione della manifestazione. Alcune arrivano da Pistoia alla Versilia, passando per Pisa e ovviamente Lucca.

Il corteo si snoderà nel centro con letture di poesie, musica e con l’intervento del giurista e filosofo del diritto Luigi Ferraioli, molto dedito alla causa.

Il foru, per la pace chiede il cassate il fuoco su tutti i fronti, a partire da quello ucraino e quello mediorientale con il conflitto isrealo-palestinese, fermare i massacri, limitare le morti e riportare l’importanza dei diritti umani e dei principi dell’Onu.

"Negli ultimi anni non era mai successo, che così tante realtà sfilassero insieme per lanciare un unico messaggio – sottolinea Virginio Bertini del Forum per la Pace – questa è una bella notizia, ma è anche sintomo di un malessere diffuso grazie alla situazione che stiamo vivendo, per le immagini che ogni giorno vediamo, di bambini uccisi a Gaza, di un massacro che deve finire. Se sabato saremo in così tanti a Lucca, è perché il messaggio di pace che arriva dal basso è universale".

L’appello del Forum si fa forte e continua sulla scia di quello lanciato da Don Ciotti alcune settimane fa. "È importante riuscire a fermare l’industria bellica, e chi lucra sulle guerre - continua Bertini - bisogna sapere dov’è che vanno i nostri soldi, e credo che nessuno voglia sottrarre all’istruzione denaro per produrre armi".

Rebecca Giordano