Il “dietro le quinte“ del Giro d’Italia. E quella curva pazza di via Passaglia

Pier Luigi Poli: “Da due mesi tutti mi dicevano che lì sarebbero caduti, invece tutto è andato bene“

Difficile staccare quei palloncini, le bandiere rosa, le creazioni artistiche a “due ruote“ e cancellare così le tracce di una festa che ha acceso tutta la città nel nome del Giro d’Italia. Ancora ieri Borgo Giannotti ha esitato a rimuoverli, così come è avvenuto in molte altre zone di Lucca. Un rosa ormai pallido che resta nelle vetrine e soprattutto nella soddisfazione di chi ha mosso i fili di questo maxi evento che, secondo fonti non ufficiali, sarebbe costato circa 350mila euro finanziati anche dalla Regione. Una cifra che sarebbe in linea con il “tariffario“ standard per le tappe del Giro d’Italia più prestigiose, quelle che includono l’arrivo.

Chi ha dato le ali al sogno è stato Pier Luigi Poli, che tanto ha fatto per il mondo del ciclismo da sempre, anche gestore del negozio di bici Piazza San Maria che ha appena compiuto 90 anni. Da lui è partita l’idea più di tre anni fa. Oggi lo invitiamo a raccontarci qualche retroscena di questo percorso con molte salite ma con un’ottima, risolutiva volata finale. “In effetti per un periodo la strada sembrava smarrita – racconta Poli –. Anche perchè mi ero fatto l’illusione di poter mettere d’accordo due anni fa Lucca e Viareggio. Dopo che per due, tre volte di seguito, il sindaco di Viareggio Del Ghingaro ’bucò’ l’incontro con Tambellini, capii che dovevo mollare. Avrei voluto una cronometro Torre del Lago-Lucca che transitasse sotto la casa di Puccini, ma il sogno finì lì“. Una brusca frenata da cui sembrava difficile potersi rimettere in pista. “Sulle prime Pardini mi parve un po’ freddo, poi invece si dette da fare e disse a me per primo, ricordo sempre era la serata della Luminara, che il Giro d’Italia si poteva fare. E così è stato. E’ stato bellissimo, uno spettacolo di prim’ordine“.

C’è stato un punto del percorso che ha fatto parlare non poco in città. La curva secca tra Borgo Giannotti e via Passaglia. “Da due mesi tutti venivano a dirmi che lì ci sarebbero caduti tutti. Io avevo l’ok dei responsabili del Giro, e comunque non dimentichiamoci che questi sono professionisti“. E così è andata: nessuna caduta nella svolta di via Passaglia – che ha evitato alla carovana la strettoria del finale di Borgo Giannotti – e nessuna caduta sul percorso cittadino, “solo“ a Camaiore e Pietrasanta. “Quante maglie rosa ho venduto, e quanta gente ho visto in città con i locali tutti pieni. Uno spettacolo vero“.

Laura Sartini