REDAZIONE LUCCA

I "Sabot", le fabbriche dell’800, il vino e l’olio moderni

Il termine sabotare deriva da Sabot (zoccolo in francese) e si riferisce al boicottaggio degli operai francesi contro i padroni delle ferriere nell’Ottocento; questi uomini disperati lanciavano i loro sabot negli ingranaggi delle macchine per boicottare il lavoro infernale cui i padroni li sottoponevano. Questo perché la vita di questi ragazzi nelle fabbriche dell’800 era micidiale; turni massacranti, altissimo rischio di incidenti sul lavoro, paga da fame e malnutrizione.

Alle 5 del mattino veniva loro servito pane raffermo e olio stantio; il pranzo fatto davanti alle macchine in movimento era una sbobba di legumi e lardo di maiale; alla sera, nelle baracche in cui venivano confinati, questi poveracci mangiavano pesce affumicato e soprattutto bevevano vino, utile per dare loro un po’ di gioia ed euforia.

La vita media era di quaranta anni e questo non solo per il lavoro massacrante, ma anche per le porcherie con cui si nutrivano. Il vino in primis e poi l’olio, entrambi alimenti in quel tempo letali e corrosivi. Il vino di quei tempi infatti, frutto di una vinificazione malvagia e risparmiosa, era ricco di alcol metilico che dopo pochi anni portava a morte chiunque con cirrosi epatica. Idem per l’olio, attualmente alimento salvavita, in quegli anni feroce killer cancerogeno.

Mentre oggi le olive si raccolgono con attrezzi speciali sugli alberi e si frangono in frantoi sicuri e puliti nei secoli passati la mosca olearia veniva accolta come una benedizione; essa infatti pinzava l’oliva che, marcia, cadeva al suolo favorendo così una veloce raccolta su reti stese a terra ed evitando di andare su e giù per alberi altri 5 metri. Le olive mezze marce ed ammuffite venivano raggruppate in piccole montagnuole e portate ai frantoi dopo settimane. Il tutto produceva un olio assurdo, altamente pericoloso e cancerogeno.

Al giorno d’oggi tutto questo fortunatamente non c’è più. La vinificazione moderna, ad esempio, è un delicato processo chimico che ci permette di ottenere vini meravigliosi; il tutto mentre alcuni studi dell’Università di Milano asseriscono che bere vino con moderazione, grazie al suo contenuto in acido caffeico, protegge fortemente il nostro sistema cardiovascolare. Per non parlare del moderno olio, ricco di una molecola chiamata Oleocanthal, capace di abbassare il colesterolo, elasticizzare le arterie e proteggerci da ictus ed infarti. Quindi bruschetta con olio nuovo ed un bel prosecco sono i benvenuti.