DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

"I miei capelli alle donne che soffrono per il cancro"

Il racconto di una pietrasantina che ha donato 46 centimetri di treccia. Saranno usati per confezionare parrucche. "Anche una ciocca è fondamentale".

di Daniele Masseglia

Chiede di restare anonima "perché l’attenzione va data alla possibilità di aiutare i pazienti oncologici e non a chi compie il gesto". Anonima ma orgogliosa di quelli che lei stessa definisce "traguardo tagliato" e "colpo di testa", frasi a doppio senso che racchiudono la decisione presa da E.E., classe ’74, pietrasantina attiva da tanti anni nel mondo del volontariato. La 45enne è tra coloro che hanno aderito al progetto dell’associazione “Un angelo per capello” di Santeramo in Colle (Ba), la quale confeziona, con i capelli donati, delle parrucche per le donne malate di cancro e in difficoltà economica. E.E. Lo ha fatto recandosi a Querceta, con la busta e le istruzioni dell’associazione, facendosi tagliare 46 centimetri di treccia.

"Ognuno di noi – racconta – ha perso affetti che in qualche modo hanno lasciato cicatrici. Nel mio caso penso a mio padre, che adorava i capelli lunghi, in particolare i miei, corposi, mossi e tanti. Ai tempi delle medie ricordo B., che mi proibì di andarla a trovare e a cui la chemio aveva anche portato via i lunghi capelli castani. Non molto tempo fa anche R. ha perso la sua lotta, ma con il sorriso: fino alla fine ha voluto essere com’era, anche con i capelli corti donati da chissà chi. A loro dedico questo taglio e a tutte le altre donne dono il frutto di questo gesto, maturato e portato avanti da qualche anno. Non è necessariamente un taglio drastico ciò che può migliorar loro la vita, basta anche una sola ciocca per non farle sentire tanto diverse. Abbiamo la possibilità di donare una parte di noi: qualunque cosa si decida di regalare avremo reso migliore il mondo e la vita di qualcuno, dovesse essere anche solo per un attimo".