REDAZIONE LUCCA

I broker erano truffatori. Moglie e marito a giudizio

Proponevano investimenti da alti profitti dopo pagamenti in contanti. Denunciati da una coppia dopo tardive risposte e mancate fatture ufficiali.

I broker erano truffatori. Moglie e marito a giudizio

Scene da truffe cinematografiche, tutto architettato da marito e moglie che si fingevano lei una broker in carriera e pronta a dispensare consigli e offrire opportunità di investimento; lui capace di organizzare eventi e di lodare la compagna e i suoi traguardi. La verità, però, era ben diversa, visto che dietro la coppia di Pisa si celavano in realtà due malfattori, capaci di raggirare persone con il miraggio dell’investimento sicuro, per poi sottrargli migliaia di euro.

Rinviati a giudizio dal tribunale di Lucca marito e moglie , con il processo che si terrà a febbraio del prossimo anno, per il reato di truffa e la violazione di codici dell’ordinamento bancario.

A farne le spese una coppia residente a Lucca di origini straniere, che sarebbe stata raggirata per oltre 120 mila euro, anche se i due potrebbero non essere stati le uniche vittime dei finti intermediari.

La modalità erano semplici, ma molto efficaci. L’uomo era incaricato di trovare potenziali ’clienti’, allacciare i rapporti e infondere fiducia, elogiando e mostrando il grande lavoro della moglie.

Lei, senza nessun titolo o iscrizione a specifico registro, si fingeva guru degli investimenti, promettendo grandi profitti.

Una volta trovate le vittime iniziava la fase del raggiro, venivano mostrate opportunità varie, da titoli di Stato a Buoni del Tesoro, fino a fondi internazionali o immobili. Venivano organizzati aperitivi e cene per entrare in contatto e in sintonia con le vittime, in modo da ricevere la piena fiducia.

A quel punto scattava la seconda parte del piano, con la donna che, accampando scuse di varia natura chiedeva i soldi necessari agli investimenti rigorosamente in contanti, e accompagnando i versamenti a vari tipi di finte ricevute o foto mandate tramite mail o messaggi.

E sono state proprio le tardive e non sempre impeccabili risposte in seguito ai pagamenti a far vacillare la coppia lucchese, che ha iniziato a insospettirsi, fino ad arrivare a denunciare la sitauzione, dopo un esborso economico non indifferente, tanto alto da essere arrivati a chiedere prestiti o aiuti anche ai parenti.

Maggiori risposte si avranno in sede processuale, mentre prosegono le indagini per fare chiarezza sulla situazione.

Iacopo Nathan