Il centro abitato di Porcari arriva a 90 metri dal capannone dove dovrebbe sorgere l’impianto di riciclo di prodotti assorbenti per l’igiene della persona e per scarti tessili a Salanetti, nel territorio di Capannori. Lo certifica uno studio commissionato dal Comune di Porcari in data 16 ottobre e che è arrivato, con le conclusioni, lo scorso lunedì, il 25 novembre.
Questa documentazione, frutto di una ricognizione totale della riperimetrazione dell’intero territorio porcarese, ha avuto il contributo di uffici e della polizia municipale, visto che questo concetto, del centro abitato, è legato strettamente al Codice della Strada. Ovviamente questo nuovo elemento sarà inviato alla Conferenza dei Servizi regionale. Tutto ciò è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa da parte del sindaco, Leonardo Fornaciari e dal vice, l’avvocato Roberta Menchetti.
"Facciamo parte, insieme a Capannori, Altopascio e Villa Basilica, del Piano Strutturale Intercomunale - ha esordito il primo cittadino - quindi sull’espansione del centro abitato abbiamo dato incarico ai professionisti a metà ottobre. Ci sono arrivati i risultati il 25 novembre: il centro arriva sino a 90 metri dal sito scelto per ubicarvi l’impianto. E secondo il Piano Rifiuti e Bonifiche un impianto di riciclo non può essere autorizzato se situato a meno di 200 metri dal centro abitato. Dello studio che attendevamo lo avevo dichiarato anche nel corso dell’assemblea pubblica del 12 novembre. Il 25 stesso, abbiamo convocato la Commissione Urbanistica dove era presente, come previsto, la minoranza che quindi - afferma Fornaciari - , sapeva tutto. Il 26 novembre si è preparata la delibera, la numero 143, pubblicata il 28, giorno in cui si è organizzata la conferenza stampa per informare tutti attraverso i media. Però si continua ad affermare che non abbiamo fatto niente".
"Ci sono le osservazioni al fatto che il progetto non era stato sottoposto alle valutazioni di impatto ambientale e il ricorso al Presidente della Repubblica. Serviva un lavoro serio, perché il nucleo principale del nostro paese è cambiato, si è espanso, con numerose attività produttive e abitazioni - ha concluso - . Il centro arriva al confine con altri Comuni sia ad est come ad ovest".
L’avvocato Roberta Menchetti ha aggiunto: "Siccome si è parlato spesso che noi della maggioranza avremmo dovuto avere maggiore coraggio, vorrei sottolineare il concetto giuridico di “interessi diffusi“. Perché il ricorso al Tar non è stato proposto e presentato dalle forze politiche interessate o dai comitati? Avrebbe avuto una forza diversa rispetto a quello poi firmato da privati cittadini, proprio per il discorso degli “interessi diffusi“, collettivi, facendolo diventare un problema di tutti".
"Infine - ha concluso Menchetti - il Tribunale Amministrativo Regionale ha esaminato tutto, ma non ha rigettato il ricorso per mancanza della nostra delibera. Adesso faremo valere questi nuovi elementi in tutte le sedi, sui tavoli tecnici in primis, ma anche su quelli politici: la Regione deve tenere conto che con un impianto i cui effetti sono ancora da testare, ci sarebbero persone a soli 90 metri di distanza".
Massimo Stefanini