'Poste, picco aggressioni per il pass obbligatorio'

Paganelli (Uil): “Rabbia agli sportelli, intervenute più volte le forze dell’ordine“ Non ne sono esenti i portalettere, maltrattati per le assenze a causa del Covid

Tensione negli uffici postali per i controlli sul green pass

Tensione negli uffici postali per i controlli sul green pass

Lucca, 9 febbraio 2022 - Se prima andava male ora va peggio. Mancava solo l’obbligo del green pass per esacerbare gli animi – già provati da attese, posta consegnata al rallentatore e disservizi vari – e far scoppiare scintille negli uffici postali. La denuncia dei sindacati è quasi giornaliera. Oggi la segretaria Uil di Lucca, Gabriella Paganelli, denuncia l’escalation di aggressioni proprio in conseguenza del certificato verde obbligatorio. 

“Le condizioni di lavoro per i dipendenti di Poste Italiane stanno peggiorando giorno dopo giorno dall’inizio della pandemia – premette – . L’introduzione del green pass obbligatorio per l’accesso agli sportelli e la carenza cronica di personale in tutti i settori, a partire dai portalettere, stanno rendendo impossibile svolgere con efficienza e serenità le mansioni quotidiane. La tensione è altissima dentro gli uffici e il numero di aggressioni ai dipendenti da parte dei clienti sta seguendo un’escalation preoccupante”.

La segretaria di Uilposte Lucca interviene così su una situazione molto delicata che riguarda la gestione dei servizi di Poste dopo che il green pass è divenuto obbligatorio per accedere a tutti gli sportelli, come disposto dal Governo. “E’ cresciuta ancora la rabbia fra gli utenti – prosegue Paganelli – che non capiscono magari la ratio della norma, il perché di disposizioni così ferree e pretendono di poter accedere agli uffici anche senza avere il certificato verde, vogliono che venga offerto a ogni costo il servizio. Tant’è vero che anche a Lucca più di una volta sono dovuti intervenire i carabinieri e le forze dell’ordine”. 

Episodi che si verificano anche con i portalettere: “Aggressioni verbali e fisiche che subiscono quando portano la molta corrispondenza rimasta ferma a causa delle malattie per smaltire le giacenze accumulate con il Covid”. Un problema che si somma ad altre criticità ormai strutturali. “Parliamo della carenza di personale, in particolare, che riguarda tutti i reparti – evidenzia poi la segretaria provinciale di Uilposte -. Anche se l’azienda ha fatto qualche assunzione queste non bastano: quelle fatte rientrano nell’accordo sindacale che prevede il reinserimento del 40% delle persone andate in pensione ma è chiaro che non è sufficiente a mantenere l’efficienza operativa degli uffici“. 

Lo stesso vale per i portalettere, sottolinea Gabriella Paganelli. “Assenze organiche che si trascinano da anni – spiega la referente Uil del settore – acuite poi dall’emergenza Covid visto che la diffusione del contagio ha ridotto ulteriormente i numeri a disposizione mettendo in seria difficoltà uffici e consegne, con giacenze enormi nelle consegne”. L.S.