Gli Assi Viari slittano ancora La Regione ‘sposta‘ i soldi

Con la variazione di bilancio approvata il finanziamento al primo stralcio va al 2023, la rabbia di FdI: "La città soffoca nello smog e si perde altro tempo"

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Assi viari, la storia infinita. Fatta di annunci, spesso in pompa magna, e di successivi rinvii. L’ultimo, e che interessa il primo stralcio del contestato e infinito progetto, è arrivato per il tramite della Regione Toscana: mercoledì scorso, in occasione delle terza variazione del suo bilancio, si è provveduto a far slittare i fondi previsti di un anno: undici milioni andranno sul bilancio 2023 (erano previsti quest’anno), altri quattro al 2024 (erano destinati per il 2023).

E se il sindaco di Lucca Mario Pardini, che più volte ha ribadito fondamentale la realizzazione di una nuova viabilità per alleggerire la circonvallazione per il momento non parla – probabile lo faccia in occasione dell’imminente consiglio comunale dedicato proprio al tema della viabilità – a criticare duramente la scelta, sono il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi e il coordinatore comunale Marco Martinelli che sottolineano come i lavori siano destinati a slittare ulteriormente.

"Il progetto definitivo del 1° stralcio, finanziato dalla Regione, e l’avvio dei lavori slitta al biennio 2023-2024 – scrivono in una nota i due esponenti – intanto il traffico continua a soffocare la città, e lo sviluppo del territorio rimane in stand-by. Relativamente al 1° stralcio avrebbe dovuto essere approvato il progetto definitivo una volta acquisiti tutti i pareri previsti dalla normativa. Ma ad agosto 2021 è stato nominato un commissario nazionale straordinario che dovrà quindi provvedere all’approvazione del progetto definitivo acquisendo i pareri necessari e successivamente indire la conferenza dei servizi; il subentro e tutti questi procedimenti hanno modificato la tempistica attuativa. La spesa autorizzata è di 15milioni di euro una tantum nell’ambito della terza variazione di bilancio. Ma intanto ai ritardi si sommano i ritardi. Le infrastrutture vanno realizzate, stiamo scontando un gap ultradecennale. La nostra comunità ed il nostro tessuto economico-imprenditoriale non possono più permetterselo".

Anche Sinistra Italiana, con il coordinatore provinciale Alberto Pellicci, interviene sulla questione, per sottolineare come il progetto sia ormai da cancellare in toto, perché superato dai tempi: serve solo che chi governa abbia il coraggio di ammetterlo.

"Anche se nessuno ha il coraggio di dirlo – spiega Pellicci – i fatti parlano da soli: quel progetto non s’ha da fare, è superato, obsoleto. Questo incubo di cemento che taglierebbe in due la Piana è in ballo oramai da quasi quattro decenni, ma molte cose sono cambiate dagli anni ‘80 ad oggi. Si abbia il coraggio di chiudere questa pagina ingloriosa e si cambi paradigma: basta progetti di viabilità, bisogna ripensare la mobilità".

"Sinistra Italiana – conclude Pellicci – da anni ha presentato le sue proposte, concrete: una metropolitana di superficie, sostegno e rafforzamento del trasporto pubblico, una razionalizzazione degli orari di scuole, uffici e attività produttive per evitare congestioni".

Fabrizio Vincenti