
"Il bellissimo traguardo, venti anni, raggiunto da Cronisti in classe, il campionato di giornalismo organizzato da La Nazione, certifica la validità della sua proposta formativa". Non ha nessun dubbio Ernesto Pellecchia, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana. Da sempre l’Usr è partner convinto della proposta per le scuole ideata venti anni da La Nazione.
"Si tratta di un progetto che per noi ha un alto valore educativo e che rappresenta per i ragazzi una preziosa occasione di crescita, come cittadini - prosegue il direttore -. L’auspicio è che il campionato di giornalismo de La Nazione possa non soltanto proseguire nel tempo, ma anche rafforzarsi e crescere ancora di più, per intercettare una platea di partecipanti sempre più vasta". Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale toscano è soddisfatto del fatto che "anche in un momento così difficile, con le scuole in difficoltà organizzative per via della pandemia", le adesioni a Cronisti in classe "non siano affatto mancate". Anzi, la risposta delle scuole è stata ampia e soddisfacente. "Anche questo rappresenta l’ennesima dimostrazione della capacità di reagire che ha avuto il mondo della scuola - prosegue il ragionamento del direttore Pellecchia -. I docenti, pur se tra Dad (didattica a distanza) e Ddi (didattica digitale integrata), hanno continuato a sviluppare anche quelle attività progettuali che integrano la didattica in senso stretto".
"L’iniziativa de La Nazione è preziosa perchè avvicina i giovani all’attualità - prosegue il direttore dell’Usr -. È necessario che i ragazzi siano preparati sulle dinamiche sociali della contemporaneità e che acquisiscano quella capacità critica necessaria per penetrare e cogliere la verità dei fatti. Una cosa, quest’ultima, sempre più difficile anche per gli adulti". Ma quali tematiche si sente il direttore Pellecchia di consigliare ai baby cronisti nel comporre i propri elaborati? "Il ventaglio è molto ampio. Penso all’Europa, all’affermazione dei diritti inviolabili della persona, alle questioni ambientali. Sarebbe bello che qualche classeredazione si soffermasse su cos’è stata la scuola in questi ultimi due anni e su come le relazioni interpersonali siano state condizionate dalla pandemia".