“Fridays for future” scende in piazza

Il fisico, ospite domani in San Francesco, parlerà di come siamo fatti facendo appello alla materia, in quanto mater, madre, che riporta alla centralità dell’origine.

“Fridays for future” scende in piazza
“Fridays for future” scende in piazza

di Maurizio Guccione

“Materia: la magnifica illusione” è il titolo dell’assolo che il fisico Guido Tonelli terrà domani nella chiesa di San Francesco alle 18, nell’ambito del programma di Pianeta Terra Festival. Tonelli, già professore di fisica generale prima all’ateneo di Sassari e successivamente a quello di Pisa, ha preso parte all’esperimento “Cms” presso il Cern che ha condotto alla scoperta del bosone di Higgs. Parlerà dunque di come siamo fatti facendo appello alla materia, in quanto mater, madre, che riporta alla centralità dell’origine. La lezione prende spunto dall’omonimo titolo del libro che Tonelli ha recentemente pubblicato per i tipi di Feltrinelli.

Professore, perché magnifica illusione?

"È la sorpresa finale del libro; gli umani, da sempre, sono curiosi di conoscere di che cosa siamo fatti, di che cosa è fatto il mondo, un fiore e del perché tutto è così fragile: ma sappiamo che tutto è documentato da ben oltre 2500 anni".

La scienza è dunque in grado di dare alcune risposte?

"Alcune risposte sì, non tutte; perché la nostra è una ribellione che nasce dal fatto che non ci arrendiamo all’idea di finire e non possiamo immaginare che cosa accada: ci siamo rivolti agli Dei e le indicazioni ci accomunano sapendo che siamo fatti di atomi: il mare, la luna, le stelle e moltissime altre cose: ecco, questo ci accomuna, sappiamo che siamo fatti di atomi. Che si rigenerano, anche quando il nostro corpo finisce".

Già qualcuno, in passato, se ne è occupato.

"Democrito e i materialisti, per esempio, che non accettavano che tutto finisse, in contrapposizione all’idealismo, arrivando all’apogeo del materialismo: la storia della scienza ha dimostrato che avevano ragione i materialisti. Ma non esattamente per quei motivi...".

Che cosa veramente conosciamo, oggi?

"Il 5% è la materia conosciuta, ma non sappiamo che materia è; il restante 95% dell’universo è dato da materie oscure, energie oscure. Niente è nato così come lo abbiamo conosciuto: sappiamo che l’universo è nato 13,8 miliardi di anni fa, ma la materia primordiale era diversa perché soggetta a ulteriori trasformazioni. I moderni atomi non sono palline sempre uguali a se stesse: vista da vicino la materia non è stabile".

Tutto cambia e tutto si trasforma è dunque valido come incipit?

"Il comportamento quantistico non è sempre uguale; la materia così concepita sembra stabile invece è mutevole, cangiante: e questo vale sia se stiamo parlando di una stella oppure di un caffè".

Quello che lei domani racconterà, metterà in crisi Pianeta Terra Festival?

"Non credo, però mi auguro che sia utile a capire, perché occorre essere umili; pensavamo al Pianeta come una forma potente, invece è fragile; è finanche emozionante scoprire che l’intero universo avrà una fine, naturalmente in un tempo lunghissimo: dunque sarebbe bello accettare anche la nostra ignoranza, il non conoscere. Per poi apprezzare quello che abbiamo".