Frank Federighi: "Il mio Puccini ciclista"

Il Maestro “salta fuori” dalla maglia per l’Oscar del Cicloturismo del Comune. Il caricaturista ci racconta i suoi lavori

Frank Federighi: "Il mio Puccini ciclista"

Frank Federighi: "Il mio Puccini ciclista"

Da anni è lui che disegna in caricatura la “fotona” in prima pagina di alcuni importanti quotidiani nazionali. A Frank Federighi nessuno sfugge, nemmeno la Meloni che non pare sia rimasta troppo contenta della trasposizione su tela interpretata dall’eclettico artista lucchese. E oggi è sua l’immagine icona di Puccini in bicicletta che “salta fuori” dalla maglia per l’Oscar del Cicloturismo del Comune.

Come si è avviata questa collaborazione nel segno di Puccini, Frank Federighi?

“In modo molto semplice e diretto. Sono stato contattato dai ragazzi di Lucca Crea, mi hanno parlato del progetto e subito mi sono entusiasmato”.

Mi pare che in questo caso hai osservato un rispetto reverenziale nei confronti del Maestro?

“Inizialmente ho proposto una caricatura, anche se meno accentuata, poi strada facendo ho optato per un disegno meno carico, non lo trovavo adatto, mi andava di dipingere una cosa tra il “futurismo” di Marinetti e la poesia di Van Gogh il mio preferito!”.

Altri progetti?

“Ne ho diversi in cantiere legati alla caricatura, uno fra i tanti un secondo libro, ma ovviamente diverso dal primo, che tra l’altro è andato benissimo, ma è presto parlarne, ho troppe cose da fare”.

Pisa ha ospitato una bellissima mostra dei tuoi quadri, un’altra a Montecatini.

Nemo profeta in patria?

“Quando il sindaco di Lucca vorrà invitarmi per fare una bella mostra a Lucca io sarò pronto per accoglierla a braccia aperte”.

Quanto c’è bisogno di ridere oggi Frank?

“Oggi se non ridiamo un po’, se non facciamo auto ironia, siamo perduti, fa bene alla salute, io dico sempre “tu credi di non esserlo? Siamo tutti delle gran belle caricature!””.

La prova del 9: un’auto caricatura te la sei mai fatta?

“Si ne ho fatte diverse di auto caricature, mi sono colto nel profondo. E ovviamente ho riso”.

Consiglieresti a un giovane oggi di intraprendere la tua professione?

“A un giovane consiglio l’arte in generale, fa bene, stimola la fantasia ti fa uscire dal mondo grigio in cui ci troviamo, ti fa trovare un sicuro rifugio per la mente ed il corpo, ti fa sentire vivo! Quindi si lo stra consiglio a tutti i giovani, musica pittura caricature fumetti, basta allontanarsi un po’ da questa diavoleria che è lo smart phone”.

Segui la musica?

“Sì, anche la lirica. Puccini in particolare è la nostra icona e orgoglio lucchese, mi sono divertito tantissimo nel dipingerlo, amo la sua opera, e consiglio a tutti di visitare la sua casa natale, magari non in bicicletta”.

E Sanremo?

“No, non lo guardo. Ma Amadeus ce lo vedo bene tra i miei ritratti”.

Laura Sartini