Non è passato inosservato il libro di Lorena Pensato su femminicidi e omicidi in famiglia. Un titolo che scuote: “Non è patriarcato”. E il sottotitolo dice il resto: “Indagine sui fattori di rischio ignorati dal pensiero unico”.
Il libro pone una domanda essenziale.
“Vero. Siamo sicuri di poter affermare che la causa del femminicidio è il patriarcato? Nella mia indagine svolta in tre anni su centinaia casi parlo di fattori di rischio, perché la violenza è multifattoriale. E può dipendere da una serie infinita di fattori. Sia Individuali che ambientali. Ecco perché il sottotitolo del mio libro è “indagini sui fattori di rischio ignorati dal pensiero unico.” L’omicidio di una donna non è sempre un femminicidio, eppure si parla solo di violenza di genere. Un grande contenitore all’interno del quale mettiamo qualunque violenza, dalla molestia all’omicidio, dal maltrattamento all’omicidio - suicidio. Invece i casi sono tutti diversi. E non possono avere un’unica causa e un’unica genesi£
Qual è il punto focale del libro?
“Mi sono concentrata sulla condizione individuale dell’assassino, quella zona grigia che non sempre è definibile come malattia mentale ma che sicuramente non può rientrare nel concetto di equilibrio psico-fisico. Pensiamo a Martina Piatti che uccise la figlia Elena di 5 anni con crudeltà inimmaginabile e premeditazione, ai quasi che 70 uomini che in poco meno di 3 anni hanno compiuto omicidio-suicidio, a coloro che hanno ucciso dopo che la relazione è naufragata e che avevano dato evidenti segni di disfunzionalità. Ci sono molti ricercatori che hanno sottolineato la forte correlazione tra disturbi di personalità e Iph/Ipv (intimate partner homicide and violence) omicidi nella nella sfera relazionale eppure in 40 anni l’Europa non ha mai finanziato una ricerca empirica per dotare gli esperti di nuovi strumenti e dati. Ci dobbiamo accontentare di ricerche meta-analitiche, che si basano su dati degli anni 70, 80, 90. C’è bisogno di studio e ricerca”.
In un’intervista ha confessato che non è facile trovare porte aperte per presentarlo, a Lucca come è andata?
“È stata la prima presentazione, nella sede provinciale di FdI con Riccardo Giannoni, presidente provinciale dEL partito, e Vittorio Fantozzi, capogruppo FdI in regione. Con l’aiuto dell’organizzatrice Laura Dominici e l’aiuto del team di FdI, abbiamo aperto il dibattito in altre sedi della Toscana. Anche Villa Bertelli e Pietrasanta hanno ospitato la mia presentazione, per questo ringrazio il Presidente Tucci e il Sindaco Giovannetti. È un tema complesso, c’è bisogno di tempo e attenzione per spiegare i vari passaggi del libro, nonostante ciò il pubblico ha partecipato attivamente. Il 2 luglio alcuni eurodeputati hanno organizzato del libro al Parlamento Europeo a Bruxelles, parteciperà da remoto il ministro Roccella”.
Laura Sartini