GIULIA PRETE
Cronaca

Fcrl, Marsili si presenta. Ascolto, reti, dialogo: "Continuità e visione"

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha incontrato ieri la stampa per illustrare la propria visione dell’Ente .

Il cortile interno di San Micheletto

Il cortile interno di San Micheletto

Quasi tre mesi di lavoro, caratterizzati da ascolto, confronto con il territorio e da un impegno concreto, perché i progetti sono tanti e le idee per il futuro sono – da tempo – ben definite. È stato un incontro denso e, a tratti, commovente quello tra il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Massimo Marsili, e la stampa lucchese, con la quale si è confrontato nella mattinata di ieri illustrando la propria visione dell’Ente e del suo ruolo sul territorio. Un incarico importante, quello assunto dopo il mandato di Marcello Bertocchini, che Marsili ha abbracciato fin da subito con determinazione e profonda gratitudine. In questi primi mesi, attraverso una serie di incontri, ha promosso un dialogo costante e costruttivo, non solo con gli Organi della Fondazione, ma anche con le amministrazioni pubbliche, il terzo settore e le categorie economiche cittadine.

Un percorso iniziato dopo un periodo personale particolarmente difficile: un ricovero delicato durante la pandemia, che ha segnato profondamente il suo vissuto. Un’esperienza che, come lui stesso ha lasciato intendere, ha rappresentato un momento di fragilità ma anche di riflessione profonda. Oggi, però, quel tempo appare lontano, e al suo posto c’è una nuova energia, una voglia di riscatto che passa attraverso il servizio alla comunità. Una rinascita, non solo personale, ma collettiva.

Marsili ha ribadito che “l’ascolto dei bisogni del territorio e il principio della sussidiarietà restano i capisaldi da cui partire per programmare bandi e interventi”, aggiungendo l’importanza di “costruire reti e partenariati”.

“Sono sempre più convinto che la Fondazione non debba essere percepita come un ‘bancomat’, ma nemmeno come una ‘mosca cocchiera’ . L’equilibrio tra interventi diretti, esemplari e innovativi, e l’erogazione delle risorse attraverso bandi rappresenta la strategia più efficace per il futuro della Fondazione”.

Giulia Prete