REDAZIONE LUCCA

Farina di Neccio, modificato il disciplinare

La Giunta della regione Toscana ha approvato la delibera che accoglie le modifiche proposte dall’Associazione Castanicoltori

E’ stato modificato il disciplinare per la farina di Neccio della Garfagnana Dop. La Giunta della regione Toscana ha approvato la delibera che accoglie le modifiche proposte dall’Associazione Castanicoltori, con sede a Castelnuovo, per adeguare il disciplinare, in funzione dal 2004, alle esigenze soprattutto di confezionamento, oltre che agli adeguamenti alle normative. Quattro le modifiche approvate.

La prima riguarda il nome dell’area di produzione. Ci devono essere i nuovi nomi dei due Comuni nati da fusioni Sillano Giuncugnano e Fabbriche di Vergemoli, i cui territori sono già compresi nell’area di riferimento e quindi non viene modificata l’estensione.

La seconda, il metodo di produzione: vengono eliminati riferimenti normativi superati ed è posticipata al 31 agosto la data ultima per l’iscrizione dei castagneti all’organismo di controllo, in modo da dare la possibilità ai produttori di valutare la presenza di fruttificazione, situazione molto compromessa dalla presenza di attacchi parassitari ormai endemici.

La terza, riguarda i controlli. Viene indicato l’organismo di controllo incaricato dal Ministero per le politiche agricole e forestali e le informazioni di contatto, secondo le disposizioni vigenti.

La quarta, l’etichettatura per precisare informazioni. E’ proposto l’utilizzo di materiali diversi per il confezionamento, modificando l’attuale confezione, risultata troppo onerosa e impegnativa come manodopera. Si consentono formati differenti per il prodotto immesso al consumo o da commercializzare per essere commercializzato come ingrediente in prodotti trasformati. La data di immissione al commercio è anticipata al 1 dicembre e non al 2 come finora.

"L’Associazione Castanicoltori – ha detto la vicepresidente e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi – è l’unica organizzazione associativa che riunisce tutti gli operatori della filiera, che sono anche iscritti all’organismo di controllo Dop. Si tratta di una realtà piccola, e che purtroppo negli anni si è dovuta confrontare con il forte calo produttivo dovuto al calo della produzione di castagne e quindi della farina, a causa dell’infestazione da cinipide. Nel 2010 l’associazione contava 43 associati ed ora ne ha solo 8. I castagni e i prodotti a denominazione di origine legati ad essi, tra cui appunto la Farina di Neccio della Garfagnana, rappresentano, comunque, un presidio prezioso per l’economia del territorio, che parla di qualità, di storia antica delle nostre origini e di tradizione".

Dino Magistrelli