REDAZIONE LUCCA

Fallita la discarica di “Rimateria“ "Nuovi problemi per il pulper"

L’azienda piombinese gestiva i rifiuti speciali "Molti li smaltiamo all’estero"

Il fallimento dell’azienda piombinese “Rimateria“, che gestiva i rifiuti speciali e una maxi discarica dove veniva conferito anche una parte del pulper delle cartiere lucchesi, crea ulteriori problemi allo smaltimento per le nostre aziende.

"E’ una notizia che ovviamente ci preoccupa – commenta Tiziano Pieretti, presidente della sezione Carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord – soprattutto perché si inserisce in un quadro già problematico. Le discariche chiudono una dopo l’altra e per lo smaltimento del pulper in molti casi ci dobbiamo rivolgere all’estero, dove viene smaltito nei termovalorizzatori. Questo ovviamente mette in difficoltà le aziende cartarie. Una situazione alquanto paradossale, visto che noi lavoriamo materiali di scarto e li recuperiamo per più del 90% creando carta nuova. Le nostre cartiere non producono rifiuti propri, bensì scarti ottenuti da “materia prima seconda“. Questo 10% di residui, solitamente materiali plastici, nastri adesivi e polistirolo, rappresenta il pulper di cartiera. Non saper dove conferire questo pulper, per far capire il meccanismo, ci metterebbe in condizione di bloccare il sistema stesso".

"Gli sbocchi delle discariche si stanno chiudendo mano a mano – sottolinea Tiziano Pieretti – e questo mette in difficoltà il settore cartario. Nel caso di “Rimateria“ siamo di fronte a un fallimento, ma in altri casi si tratta di discariche che non accolgono più i rifiuti speciali. Invece di esserci questa consapevolezza che il pulper è pur sempre un “rifiuto di rifiuto“, qualcosa che deriva da un riuso, concetto che a livello europeo è piuttosto assodato, ci troviamo spesso in difficoltà a smaltirlo. Oggi gran parte dei rifiuti del settore cartario italiano finisce all’estero".

P.Pac.