Essity rinuncia a chiedere la ‘cassa’ La produzione va avanti anche dopo il rogo nel magazzino

Anche il sindaco Leonardo Fornaciari elogia la scelta dell’azienda: "E’ un percorso che fa onore"

Essity rinuncia a chiedere la ‘cassa’  La produzione va avanti  anche dopo il rogo nel magazzino
Essity rinuncia a chiedere la ‘cassa’ La produzione va avanti anche dopo il rogo nel magazzino

Anziché ricorrere alla cassa integrazione, che comporta un retribuzione dell’80 per cento dello stipendio, la Essity di Porcari dopo l’incendio dello scorso 12 marzo che ha distrutto un magazzino di settemila metri quadrati dove era stoccato il prodotto finito, ivi compresi alcuni impianti automatizzati, ha deciso far lavorare lo stesso a tempo pieno i lavoratori.

"Un percorso che fa onore a questa azienda del comparto cartario con sede a Porcari che nonostante un grave problema ha deciso di non accettare la soluzione più semplice e, soprattutto, di non toccare minimamente la busta paga dei suoi lavoratori". Così Leonardo Fornaciari, il sindaco di Porcari, dove ha sede uno dei tre stabilimenti Essity in Italia nel settore tissue, (gli altri due sono ad Altopascio e a Collodi, in Valdinievole). Si tratta del colosso svedese ex Sca, multinazionale della carta che detiene brand famosi a livello planetario come i fazzoletti di carta Tempo ed altri, esportati in 150 Nazioni, con 48 mila dipendenti, di cui circa 400 nella Piana lucchese ed un centinaio a Porcari.

"Sarebbe stato semplice, con la produzione ferma – spiega il primo cittadino - aggrapparsi agli ammortizzatori sociali. Ciò recuperando la manualità, in era supertecnologica. Per fortuna il rogo ha interessato le linee produttive solo in parte. Per ricostruire il magazzino servirebbero un paio di anni. Quindi l’impresa ha deciso di muoversi su tre direttrici: consumare tutto il piano ferie degli addetti, far svolgere a loro i necessari corsi di formazione e poi far lavorare manualmente su quei processi automatizzati che sono rimasti danneggiati. Questo consentirà di giungere al traguardo della ripartenza della produzione. Si ipotizza il 20 aprile come deadline".

Fin qui il sindaco. Quattro giorni prima dell’incendio, nel summit con i sindacati l’impresa, in generale e non solo per Porcari, aveva ribadito di perseguire l’aumento dei volumi produttivi, con nuovi impianti e creazione di ulteriori opportunità occupazionali. Tutto ciò alla luce di un fatto, di un cambiamento che era ormai in atto. Nel 2021, infatti, Essity ha creato una divisione Consumer Tissue Private Label ed avviate le procedure per la cessione di ramo d’azienda.

Massimo Stefanini