Entra nel bar urlando: "Ho una pistola". Poi non paga la birra

E in Piana scorribande dei banditi. Notte di lavoro intenso per i carabinieri che prima arrestano un 30enne poi danno la caccia ai ladri

Carabinieri (foto di repertorio)

Carabinieri (foto di repertorio)

Lucca, 4 novembre 2019 - E’ entrato nel bar urlando a tutti di essere armato e di avere una pistola nascosta sotto i vestiti, ammonendo quindi i presenti di non fare scherzi. Poi ha minacciato il proprietario, un uomo di 73 anni. Tutto ciò per una semplice bottiglia di birra che, evidentemente, non voleva pagare. Una volta ottenuta, brandendola pericolosamente ha tentato di aggredire un avventore del locale. E’ il resoconto di una rapina verificatasi alle prime luci dell’alba di ieri mattina in un esercizio commerciale sulla via Bientinese.  I carabinieri del Radiomobile hanno arrestato l’autore del blitz criminoso, un cittadino di origine marocchina di 30 anni, in Italia e in Lucchesia senza fissa dimora, ma già noto alle forze di polizia, quindi con precedenti. Lo straniero, in evidente stato di alterazione, si è introdotto all’interno del caffè ristoro e ha cominciato a inveire contro il mondo. Malgrado gli astanti cercassero di calmarlo, ha avvertito di avere l’arma occultata sotto il giubbotto.

Aveva una voglia irrefrenabile di una birra. Dopo averne assaggiata una certa quantità, ha cercato di assalire un cliente, per fortuna senza riuscirci. Nel frattempo, però, qualcuno aveva formulato la chiamata al 112 e in un lampo i militari giungevano sul posto. In breve individuavano e intercettavano il magrebino, riportandolo a più miti consigli. Per il giovane, inoltre, scattavano le manette per il reato di rapina. Nei suoi confronti oggi sarà celebrato, contestualmente all’udienza di convalida, il processo con rito direttissimo. Non è la prima volta purtroppo che il locale è soggetto a scorribande di malviventi i quali, sempre nella Piana, dopo aver trovato alcuni fucili in una apposita cassaforte che sono riusciti ad aprire, ci hanno ripensato. 

In compenso l’oro è stato trafugato. I ladri in azione messi in fuga dalla figlia del proprietario. E’ accaduto a Spianate, frazione di Altopascio, in una abitazione di via Chimenti. Bottino racimolato dai malviventi, alcuni oggetti del metallo più prezioso, ma avrebbe avuto senza dubbio un valore più ingente se non fossero stati interrotti nel blitz criminoso. Erano intenti a rovistare nella villetta quando un componente della famiglia è rientrato, forse prima dei calcoli fatti dalla banda, magari avvisata da un complice posizionato all’esterno. «Sono arrivati dai campi oppure dalle vicine serre ormai abbandonate – dichiarano le vittime del colpo, – poi sono passati da una finestra dove hanno forzato la zanzariera. Nella zona notte hanno messo a soqquadro, con mobili spostati e suppellettili gettate a terra. Cercavano gioielli e roba simile. Il rientro anticipato dei padroni di casa li ha fatti fuggire, dalla camera da letto. Sono saltati giù dalla finestra, nei prati adiacenti, perché farlo dalla strada principale sarebbe stato rischioso».