Al centro della “bufera“ c’è lui, il piano delle alienazioni 2024-2026 recepito con la delibera dell’Usl Toscana Nord Ovest numero 748 varata il 2 agosto scorso. E’ qui che l’Asl ripropone la vendita dell’edifico 7 del Campo di Marte - ex centro trasfusionale (superficie utile 1.200 metri quadrati), il padiglione 6 - ex laboratorio di analisi- di 1.350 metri, e infine il “padiglione 13” - ex sede della Risonanza magnetica - di 155 metri. Complessivamente si parla di alienare 2.705 metri per un ricavato di 627.609 euro. Ma è qui che “stallano“ anche il presidio di Maggiano e l’ex Ceis di Arliano così come l’ex dipartimento di prevenzione sulla via di Tiglio a Capannori, le aree esterne a Carraia e la scuola Ferretti in viale Roma a Bagni di Lucca, da anni in attesa di nuovo proprietario.
“E’ la semplice, banale e obbligatoria riproposizione aggiornata del piano delle alienazioni che ci portiamo avanti dal 2015 – spiega l’ingegner Nicola Ceragioli, direttore del Dipartimento Tecnico e del Patrimoniodell’Usl Toscana Nord Ovest –. Per legge siamo tenuti a inserire nel piano delle alienazioni gli spazi non utilizzati. Nel tempo la superificie in vendita si è ridotta proprio perchè le funzioni all’interno del Campo di Marte sono cresciute. Ma a parte questo non c’è nulla di nuovo dal 2015“.
Il vincolo socio sanitario sui tre padiglioni in vendita esiste ancora?
“Certo. Ci vorrebbe una variante per cancellarlo e non è mai stata adottata“.
Quindi si possono escludere altre destinazioni, come ad esempio la sede del centro dell’impiego?
“Al momento sulla carta sì. Ma se ci fosse un accordo tra enti su una proposta diversa è chiaro che l’Asl sarebbe pronta a valutarla. Tenendo ben presente due aspetti che nessuno pare considerare“.
Quali?
“Il Campo di Marte fu chiuso perchè non era a norma, così come non lo sarebbe per le ipotesi che emersero al tempo, ricordo la sede della questura e le scuole. Mettere a posto il padiglione A sotto il profilo dell’antisismica oggi vuol dire spendere 12 milioni di euro. Il riutilizzo di questi spazi non è così banale“.
E l’altro aspetto?
“La vendita del Campo di Marte fu decisa per liquidare i lavori del San Luca per il quale poi sono state intercettate risorse ad hoc dell’Asl e della Regione. Risolvere la vendita di aree inutilizzate oggi vorrebbe dire riuscire a dare più servizi al cittadino“.
Laura Sartini