Ecco la “Bella di Pescia“ Il super ibrido di camelia

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“Bella di Pescia“. Nel nome il segreto del suo successo. La “Bella di Pescia“, primo ibrido in Italia di Camellia japonica L. e Camellia azalea C.F. Wei nato dalla collaborazione tra un gruppo di studiosi del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze e l’Azienda Giusti di Montecarlo ha ottenuto un riconoscimento a Murabilia, tra le più importanti manifestazioni dedicate al giardinaggio in Italia, nella categoria Piante Legnose.

La nuova cultivar di camelia, fiore antico che richiama la nobiltà e vanta appassionati collezionisti in ogni parte del globo, ha convinto per la sua straordinaria bellezza, legata ai fiori di colore rosso brillante, di grandi dimensioni e, come spiega Anna Lenzi, ricercatrice della Sez. di Scienze Agronomiche, Genetiche e Gestione del Territorio del DAGRI, “anche per essere il frutto di una sinergia tra il mondo della ricerca e quello produttivo”. “Siamo entusiasti del premio – prosegue - la camelia azalea è molto difficile da coltivare e propagare, e questo aggiunge valore al nostro risultato”.

“Bella di Pescia“ è una pianta che arriva a distanza di nove anni dall’inizio del programma di ibridazione, il cui obiettivo è raggiungere la rifiorenza della Camellia azalea (o Camellia changii Ye) che in Cina, dove è stata scoperta, fiorisce in modo continuativo durante tutto l’anno. Un traguardo non molto lontano, considerato che l’ibrido italiano sboccia alla fine dell’estate e offre una fioritura più prolungata rispetto alla C. japonica, la camelia ornamentale per eccellenza. Il team di ricercatori del DAGRI, di cui fanno parte anche Ada Baldi e Roberto Vivoli, ha realizzato oltre mille ibridazioni controllate, trasferendo il polline della C. azalea sui fiori privati degli stami di C. japonica.

“Tra le difficoltà incontrate – dice Lenzi – quella di individuare cultivar di japonica fertile, ossia a fiore semplice, e poi raccogliere e conservare il polline della C. azalea fino al momento giusto. Altra sfida è stata la coltivazione e propagazione della C. azalea, davvero problematica“.

“Sono un perito agrario, sono nato nelle serre e mi sono sempre piaciute le novità”. Massimiliano Giusti, titolare dell’omonimo vivaio che ha collaborato con il DAGRI alla realizzazione di “Bella di Pescia“, ricorda il grande interesse per questo fiore: “Era dall’800 che non si faceva qualcosa di importante sulla camelia. L’ibrido ha già scatenato molta curiosità“