E’ salvo l’antico organo. Lo suonò Puccini e rischiava di venire ‘finito‘ dalle tarme

Il Comitato delle celebrazioni pucciniane ha concesso il contributo che, insieme a quello della Cei, consentirà di restaurare lo strumento “A ottobre un grande concerto inaugurale nel nome del Maestro“.

Forse l’ultimo a suonarlo fu Lino Micheloni, amico di Puccini e organista di Mutigliano. Ma si parla di ben oltre 50 anni fa. Di certo su quella tastiera dello strumento realizzato nel 1784 da Michelangelo Crudeli, si posarono anche le mani di Giacomo Puccini che se ne servì probabilmente anche per comporre alcune opere ritrovate di recente. La prova sta anche in una sua lettera del 1897: “Sono amico di Zola, Sardou, Daudet chi l’avrebbe detto eh – scriveva Puccini –? Al guitto organista di Mutigliano?“. Per tutto questo tempo lo strumento è stato nella chiesa di Mutigliano, assalito da tarme e all’azione di sgretolamento lasciata dal tempo. “I nostri appelli sono andati in ogni direzione – dicono lo scrittore Aldo Berti e suo fratello Giovanni –, e tanta è la felicità oggi quanta l’amarezza e la delusione di promesse accumulate negli anni e sistematicamente disattese“. Oggi è un’altra storia. “Il Comitato delle Celebrazioni Pucciniane presieduto da Alberto Veronesi ha accolto la nostra richiesta di adesione al bando destinato ai luoghi che conservano la memoria del Maestro. Il risultato è ciò che inseguiamo da anni – dicono Aldo e Giovanni Berti e monsignor Alberto Brugioni, referente del progetto di restauro –: il contributo che servirà per recuperare l’organo, i lavori sono già partiti“.

Nel dettaglio il comitato promotore delle Celebrazioni Pucciniane offre 40mila euro, gli altri 30mila arriveranno dalla Cei. L’organo che tornerà a vestire l’originale vernice azzurro cielo, è stato sigillato per due mesi, trattato con azoto, per debellare le tarme. Adesso è smontato per ripristinarne i vari pezzi, fermo restando che le canne sono tutte originali dell’epoca. Sono all’opera il Laboratorio di restauro della cassa lignea Enrico Modena, Laura Del Muratore, e la Bottega organaria Nicola Puccini.

“Quando i lavori saranno ultimati, a ottobre, organizzeramo un grande concerto inaugurale“ – annunciano gli artefici del “miracolo. L’organo verrà trasferito vicino all’altare della chiesa, più al riparo dall’umidità e anche decisamente più visibile per il pubblico. “Un risultato insperato per il quale vorremmo ringraziare anche la dottoressa Ilaria Boncompagni, Funzionario storico dell’arte della Soprintendenza che ha accompagnato efficacemente tutta questa bella avventura, fino e oltre la meta“. Sulla cassa lignea dell’antico strumento musicale, sono ancora leggibili, incisi nel legno, i nomi di alcuni amici del Maestro, tra cui “Sandro“, il “Viani“, “Focino“. Tutto, qui, parla di Puccini. Anche quell’organo per troppi anni relegato a un assurdo silenzio.

“Il legame di Puccini con Mutigliano è sempre stato forte e profondo – dice Aldo Berti autori di diversi libri sulla vita e l’opera del Maestro –. Come ricorda il suo amico Micheloni qui insegnava ai ragazzi il Te Deum a due voci dlel’Orsucci, e per dirigere saliva in piedi su di un tavolo. Già a 15 anni coinvolgeva i contadini nei cori che lui stesso dirigeva in chiesa. Un maestro vero, da sempre e per tutti“.

Laura Sartini